La moda si compatta in vista di nuove opportunità di sviluppo

Patto Confindustria-grandi brand: cuneo fiscale e promozione del made in Italy tra le priorità

Un forte accordo tra tutte le associazioni industriali della moda per compattare il sistema in un momento in cui si stanno delineando le condizioni per dare impulso a importanti attività di sviluppo del nostro Paese. È questo il senso di un incontro tra il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e una delegazione di Camera Nazionale della Moda Italiana, composta da Patrizio Bertelli, Gildo Zegna e Renzo Rosso (nella foto, tratta dal profilo Instagram di Renzo Rosso).

In questo incontro i brand hanno confermato la propria disponibilità ad essere portavoce di un documento condiviso, per contribuire insieme ai rappresentanti di Confindustria al processo di sviluppo del settore a seguito della pandemia.

Nella riunione si è convenuto sull'obiettivo di assicurare una maggiore condivisione e collaborazione tra Confindustria e Cnmi sulle proposte e sulle azioni da intraprendere. Quest'ultima dichiarazione arriva al'indomani di alcune esternazioni da parte del presidente Carlo Capasa che, sollecitato dai media, aveva annunciato l'intenzione di Cnmi di presentare, in autonomia, un Recovery plan della moda al governo Draghi.

Tra i temi al centro dell'incontro, spiega una nota congiunta di Confindustria e della Camera Nazionale della Moda Italiana, «il potenziamento di tutte le misure necessarie per accrescere la competitività di prodotti unici che hanno nella manifattura qualitativa e nella ricerca innovativa il loro punto di forza, garantendo il controllo di tutte le fasi di lavorazione dei prodotti made in Italy. Inoltre è emersa la necessità di preservare il patrimonio delle professionalità della manifattura italiana, che supportano l'attività delle pmi, altrimenti destinate alla chiusura».

Il contesto in cui è maturata la scelta di fare sistema e parlare con una voce univoca è quello un comparto duramente provato dalla pandemia che oggi, con una perdita di fatturato nel 2020 pari al 27%, rischia la tenuta stessa di una filiera riconosciuta in tutto il mondo, con un conseguente impatto negativo sull'occupazione.

Tra le proposte, quella relativa all'istituzione di una misura di defiscalizzazione per favorire l'avvio di nuove realtà imprenditoriali, con l'inserimento di giovani talenti, per le società che realizzano il prodotto in modo tracciabile, applicando sostenibilità, sviluppo, digitalizzazione e formazione. Una «riduzione del cuneo fiscale" sarebbe "una leva determinante per incentivare le assunzioni e realizzare filiere integrate. Questo contribuirebbe a conservare il dinamismo nel settore della moda Italiana e ad aumentare l'occupazione giovanile».

Focus anche sulla promozione del made in Italy: «serve attivare una più stretta collaborazione tra l'industria della moda e Ice, per accelerare e favorire la penetrazione della filiera sui potenziali mercati di sviluppo. In questo senso, il tema della tracciabilità dei prodotti assume fondamentale importanza e per questo si è convenuto che, a partire dalla block-chain, occorra garantire un processo di estrema trasparenza con l'adozione di tutte le nuove tecnologie».

Tra i temi anche quello della «digitalizzazione per cogliere le nuove opportunità che si sono delineate per effetto della pandemia nel campo degli acquisti», e la «sostenibilità ambientale, con l'impegno dell'industria a contribuire alla realizzazione degli obiettivi Onu sullo sviluppo sostenibile».

Tra le sfide più ambiziose, la riduzione degli impatti ambientali e l'implementazione dei processi di economia circolare. E c'è «grande determinazione anche sulla sostenibilità sociale», di cui in questi anni il settore della moda è stato promotore e verso la quale tutta l'industria ha sempre mostrato grande impegno. Poi anche il «capitolo decisivo» della «formazione professionale», con un focus su «trasformazione dei mestieri» in atto e ricambio generazionale.

L'incontro tra Bonomi, Bertelli, Rosso e Zegna si è svolto alla presenza del vice presidente  per  l’internazionalizzazione, Barbara  Beltrame Giacomello, del vice presidente per l’organizzazione, lo sviluppo e il marketing Alberto Marenghi, del direttore generale, Francesca Mariotti, del presidente  di  Confindustria Moda, Cirillo Marcolin, del presidente di Sistema Moda Italia, Marino Vago, e del presidente di Herno, Pitti Immagine ed ex presidente di Confindustria Moda, Claudio Marenzi.

A cura della redazione
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