LA CRISI TRAVOLGE IL MADE IN MARCHE

Alberto Guardiani in liquidazione, Aldo Bruè chiede il concordato

Mentre a Milano prende il via il Micam, la più importante manifestazione dedicata al prodotto calzaturiero, due realtà d'eccellenza del made in Marche sono costrette ad alzare bandiera bianca.

Alberto Guardiani, brand di scarpe uomo, donna e bambino attivo con oltre 400 punti vendita a livello internazionale (nella foto), ha annunciato la mobilità dei suoi 75 lavoratori e la messa in liquidazione dell'azienda.

«I processi messi in atto per contrastare il calo dei fatturati - si legge in una nota - non sono a oggi stati sufficienti per risanare la società e garantire l’appoggio del ceto bancario, determinante nella prosecuzione dell’attività. La profonda crisi dei consumi in Italia, la difficile e onerosa gestione del credito, gli sconvolgimenti internazionali difficili da prevedere hanno inciso in modo profondo sulla redditività. La priorità dell’azienda oggi è garantire la totalità delle spettanze ai dipendenti». 

A cedere sotto i colpi della crisi è anche un altro zoccolo duro del distretto marchigiano come la Aldo Bruè, che il 12 settembre ha fatto richiesta del concordato con riserva.

Con circa 70 dipendenti, la realtà di Monte San Pietrangeli dal gennaio 2017 detiene la licenza Bruno Magli (storico marchio bolognese di calzature acquisito nel 2015 da Marquee Brands), che pare non sarà coinvolto nella procedura di concordato.

Non si tratta delle uniche realtà made in Marche a battere in ritirata: come scrive Il Resto del Carlino, anche Zeis Excelsa e Formentini sono state costrette a ricorrere ai licenziamenti, mentre produttori di piccole dimensioni e terzisti sono falliti.


A cura della redazione
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