Più flessibilità nelle fasi difficili

Belloni (Lvmh): «Ritmo stagionale semplificato per evitare troppi stock»

Rallentamento e riallineamento delle collezioni. Lo chiamano il «nuovo ordinario» e accompagnerà per un lungo periodo di tempo dopo la fine del lockdown molte aziende del lusso, compresa Lvmh. Lo ribadisce Toni Belloni, direttore generale del gruppo, in una lunga intervista pubblicata su L'Economia de Il Corriere della Sera.

Il gruppo ha deciso di dare tempo ai negozi di smaltire gli stock invenduti in questa primavera.  «Abbiamo deciso di semplificare il ritmo delle stagioni per gestire in modo efficace le produzioni – sono le parole di Belloni – ed evitare accumulo di inventari lungo tutta la filiera. Naturalmente senza rinunciare ad avere prodotto fresco e desiderabile per i clienti».

«In queste settimane con i negozi chiusi in gran parte dei mercati nei mesi primaverili - ha proseguito il top executive -, siamo impegnati ad adattare il nostro modo di lavorare, il calendario delle stagioni, i contenuti e gli investimenti della comunicazione, a coltivare la relazione con i nostri fornitori e clienti. Le situazioni difficili richiedono generosità, energia, flessibilità ed idee ingegnose».

Il problema della ripartenza della moda è anche quello della sopravvivenza di migliaia di piccole medie a volte piccolissime realtà nell'indotto. «Capiamo molto bene le problematiche sia dei fornitori sia dei retailer - ha commentato il manager italiano, braccio destro di Bernard Arnault -. Questa attenzione è particolarmente importante in Italia, dove molti attori delle nostre filiere sono imprese di piccola o media dimensione, spesso a gestione familiare. Sono aziende con equilibri economici sani, ma contano su flussi di sviluppo, ordini fatturazione e cassa ben ritmati. Le chiusure dei negozi nei diversi mercati, per quasi un trimestre, hanno ridotto l'esposizione dei prodotti lanciati a inizio anno. Nell'attenzione alla sicurezza, è dunque necessario riattivare la catena di fornitura, per essere pronti alla riapertura progressiva dei mercati che sta muovendo i primi passi».

L'intervista a L'Ecomonia è anche l'occasione per Belloni di poter parlare di ripartenza e di ritorno all'attività sia della manifattura sia dei negozi.

«La prima a ripartire in Italia è stata Thélios di Longarone, operativa già da due settimane poiché gli occhiali sono prodotti medicali. La scorsa settimana hanno riaperto Celine con la prototipia nei due atelier di Radda e di Strada in Chianti; Fendi, con il centro di distribuzione di Sesto Fiorentino e successivamente lo sviluppo prodotto; Dior, in collaborazione con dei fornitori specializzati per le produzioni più urgenti; Loro Piana, con i siti attorno a Borgosesia, anche se ancora a ranghi ridotti. Questa settimana Bulgari riaprirà il laboratorio per l'alta gioielleria a Roma e anche le altre manifatture si rimetteranno in moto. In parallelo, qualche Paese come Austria e Germania, dopo la Cina e parte dell'Asia, sta riaprendo gradualmente i punti vendita».

an.bi.
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