Anche il gruppo Miroglio, come tutte le aziende moda, ha avuto dal lockdown una pesante eredità: vendite ferme al palo e capi per la primavera-estate 2020 accatastati in magazzino, difficili - se non impossibili - da smaltire. Da lì l’idea di trasformare il problema in opportunità, seguendo una strada che era già stata approcciata: quella green.
Dopo una prima capsule collection, A Green Story, lanciata la scorsa stagione con 14 capi realizzati in materiali 100% ecosostenibili e prodotti attraverso «tecniche gentili e impatto ridotto», il marchio Oltre (uno degli 11 brand facenti capo a Miroglio Fashion) ha scelto la politica di non buttare, bensì di riutilizzare, e ha invitato ad Alba Gilberto Calzolari, affidandogli il compito di un riciclo creativo.
Il risultato di questo duetto è Again, piccola collezione di nove pezzi, con camicie, pantaloni e pull: tutti pezzi unici, cuciti appositamente su richiesta e già disponibili in una decina di monomarca Oltre e sul sito e-commerce del brand.
«L’idea alla base del progetto – spiega a fashionmagazine.it il brand director Furio Visentin - è quella di dare una seconda possibilità ai capi, svelandone nuove potenzialità, grazie alla credibilità e all’estro green di un designer come Gilberto Calzolari, che ha letteralmente smembrato e riassemblato i pezzi invenduti secondo la sua visione estetica, senza stravolgere il dna del marchio».
Calzolari, premiato come Best Emerging Designer ai Green Carpet Fashion Awards nel 2018, spiega che non è stato difficile integrarsi nella lingua di Oltre, all’insegna del mantra “Reduce, reuse, recycle”: «Ho iniziato la mia carriera nei grandi gruppi, adeguandomi all’ispirazione dei diversi marchi - spiega -. Nel caso di Miroglio mi sono trovato a dialogare con un’azienda seria e modellisti competenti, con i quali abbiamo messo a punto capi riproducibili. Un made-to-order che la cliente può ricevere a casa in 20 giorni, a prezzi accessibili».
«Ridiamo valore al prodotto e all’attesa», interviene Visentin, che riguardo ai costi precisa che si tratta di pezzi con un cartellino mediamente più alto del 30% rispetto al listino di Oltre.
Quanto a una possibile estensione di questi concetti green ad altri marchi in portafoglio, Visentin sceglie la via della prudenza: «Vogliamo fare le cose bene, con i tempi giusti e con progetti credibili, in grado di attecchire e portare delle best practice nel gruppo – conclude -. Per noi l’impegno sostenibile non vuole essere solo un claim».