Nel 2018 il gruppo del lusso Lvmh è cresciuto del 10%, raggiungendo i 46,8 miliardi di euro (+11% a struttura e cambi costanti).
Il presidente e ceo di Lvmh, Bernard Arnault, lo ha definito un altro anno da record, in termini sia di ricavi che di risultato.
Il segmento più dinamico è stato quello della moda, che per la prima volta include Christian Dior (nella foto, il menswear per il prossimo inverno disegnato da Kim Jones), con una crescita del 19% (+15% quella organica). Accelerazione a due cifre anche nel cruciale quarto trimestre, nonostante le proteste dei gilet gialli francesi: +17% i fashion & leather goods.
La crescita organica a livello di gruppo invece ne ha risentito: +9%, dalla performance a due cifre degli altri trimestri.
Nell’anno i profitti dall’attività corrente di Lvmh hanno registrato un incremento del 21% a 10 miliardi di euro e il margine operativo si è portato al 21,4%, in salita di 1,9 punti percentuali. I profitti netti si sono invece attestati a 6,4 miliardi, in progresso del 18%.
Alla prossima assemblea degli azionisti sarà proposto un dividendo di 6 euro per azione, in aumento del 20%.
In base a queste indicazioni, le azioni Lvmh si avviano a chiudere la seduta all'insegna dei rialzi: +6,87% la performance alla Borsa di Parigi, a un prezzo vicino a 278 euro per azione, che traina l'accelerazione di altri titoli del lusso europeo.
Lvmh beneficia anche del giudizio degli analisti di Ubs che hanno confermato il giudizio "buy" sul gruppo, con prezzo obiettivo a 12 mesi a 325 euro.