Dopo il debutto lo scorso giugno con una prima capsule, Hand Picked diventa una collezione completa che scommette su cinque tasche e chino abbinati a gilet, maglieria, giacche, cappotti e capi tecnici, realizzati rigorosamente in Italia. Il brand in capo alla Giada di Rovigo è approdato con la collezione estiva in 100 top store e livello internazionale. E scommette sui pop up.
Come racconta il ceo di Giada, Franco Catania, Hand Picked è diventata una linea completa: «Ai nostri iconici denim sono stati affiancati nuovi tagli di pantalone, che rimangono il punto di forza del nostro brand, ma soprattutto molti oggetti per l'uomo che ama distinguersi per la qualità e la ricercatezza del proprio guardaroba».
«Non una collezione enorme - sottolinea - ma una proposta ben focalizzata di circa 70 capi, di cui 50 pantaloni (metà chino e metà cinque tasche), studiata per una clientela alla ricerca di capi made in Italy, realizzati con passione e con criteri sartoriali».
Negozi come Eredi Chiarini, che nei giorni di Pitti Uomo ha dedicato una vetrina alla collezione, The Store a Milano, Gibot a Roma, Harrods a Londra, Neiman Marcus a New York, Oger in Olanda.
Intanto prosegue l'operazione di lancio attraverso spazi pop up dedicati: dopo La Rinascente Duomo a Milano, lo scorso dicembre, è ora la volta di Sant'Eulalia a Barcellona, aperto fino al prossimo 26 febbraio, per proseguire con altri importanti department store.
Presente a Pitti Uomo anche con la linea denim di Vilebrequin, realizzata su licenza, Giada è licenziataria di Jacob Cohën fino al 2021, quando scadrà l'intesa, e di Karl Lagerfeld Denim.
L'azienda, che conta su 300 dipendenti, ha chiuso il 2018 con un turnover di 75 milioni di euro, in linea con l'anno precedente.