La parola alla nuova proprietà

Gianni Gori (Graziella Holding): «Le borse Braccialini possono tornare a pensare in grande»

Nuovi opening tra Dubai e la Corea, la scommessa sull'online e le borse che evolvono e strizzano l'occhio ai  gioielli. A due anni dall'acquisizione della storica azienda fiorentina Braccialini, Gianni Gori, presidente di GH, Graziella Holding, fa il punto della situazione e annuncia nuovi investimenti. In arrivo vetrine in franchising, tra Italia e mondo.

 

«Con l'arrivo di Braccialini abbiamo voluto unire il mondo dei gioielli a quello della moda: un obiettivo funzionale alle nostre strategie di internazionalizzazione che i soli gioielli non potevano garantirci», racconta Gori, presidente del gruppo di Arezzo che diversifica le sue attività tra l'alta gioielleria (con un fatturato di 80 milioni di euro), e le energie rinnovabili, dove attualmente e in fase di sviluppo un progetto destinato alla realizzazione di 400 megawatt di impianti fotovoltaici greenfield nei prossimi anni.

 

«Gli inizi - prosegue - non sono stati facili, perché le acquisizioni di aziende in concordato sono sempre faticose. Il fatturato del marchio era sceso a 6/7 milioni di euro nel 2017, ma pian piano stiamo risalendo la china, con un + 20% nel 2018 e un +20% nel 2019, vale a dire un turnover di 9,5 milioni di euro a fine anno. Una cifra a cui si aggiunge il frutto dell'acquisizione di tre punti vendita in concessione negli Emirati Arabi e del 51% degli outlet in franchising, che porterà il giro di affari a sfiorare quota 13 milioni di euro».

 

Punto di partenza del percorso di Braccialini, che prevede di tagliare il traguardo del 2021 con un turnover di 18 milioni di euro, è stato il prodotto: «'La creatività ti fa unica' è l'headline dello spot che presentiamo con Publitalia - racconta Gori -. Un concetto che rimanda proprio all'essenza del brand, da sempre molto attento alla creatività, che oggi abbiamo reinventato con uno spirito moderno e una grande attenzione alle novità».

 

«Un percorso - puntualizza - in cui la qualità è fondamentale. Per questo abbiamo riportato in Italia tutta la produzione della pelle, appoggiandoci a laboratori nella zona di Scandicci, dove si trova la sede storica di Braccialini».

 

Al dna di Braccialini Gori ha voluto agganciare quello di Graziella: «Per questo abbiamo lanciato una linea di borse frutto dell'unione tra l'oreficeria e la pelletteria: proposte in cui pellami scelti si combinano con le pietre preziose e i metalli lavorati dagli artigiani di Graziella, che diventano gioielli ispirati all'iconografia di Braccialini, farfalle in primis. Articoli su cui abbiamo scelto di apporre la scritta Graziella come segno di riconoscibilità».

 

Una scommessa che va anche oltre, con il lancio di una vera e propria collezione di gioielli moda: «La linea Graziella&Braccialini comprenderà infatti anche una proposta di articoli rivolta a una selezione di gioiellerie e di plurimarca fashion, cui si aggiungono creazioni in argento e pietre semi-preziose, destinate unicamente alle gioiellerie», chiarisce Gori.

 

Le strategie legate al nuovo corso stanno premiando l'azienda, che ha stretto accordi commerciali in mercati importanti per la pelletteria come la Russia, il Medio Oriente e l'Asia, che oggi coprono il 50% del fatturato di Braccialini. In quest'ottica di espansione sono stati inaugurati due nuovi monomarca diretti Graziella&Braccialini a Dubai e uno in Corea, in zone molto vivaci e di traffico selezionato in entrambe le aree.

 

Vetrine che si aggiungono ai tre negozi diretti di Braccialini a Roma, di cui uno in via Frattina, ai due di Firenze e ai sei outlet al momento operativi.

 

«Accanto alla scommessa sui negozi di proprietà - aggiunge Gori - puntiamo sulle vetrine in franchising, che ci permetteranno di crescere ulteriormente. La previsione è di aggiungere alle  circa dieci boutique in affiliazione attualmente operative quattro nuovi store in Italia nel 2020, tra il Nord e il Sud del Paese, più altrettanti all'estero. Un bouquet distributivo che dovrebbe portarci a realizzare il 40% del fatturato con il canale diretto, il 20% con il franchising e il restante 40% con i plurimarca, che oggi sono in totale 200 in Italia e 500 all'estero».

 

In sintonia con un retail sfaccettato, la collezione Braccialini si segmenta in una serie di articoli in vendita a prezzi diversi: ci sono le borse tra i 400 e i 600 euro wholesale rivolte ai plurimarca, gli articoli tra i 600 e i 1.200 euro della serie Graziella&Braccialini, che saranno destinati ai monomarca, e una gamma di soluzioni fantasia, realizzate in materiali alternativi alla pelle, in vendita tra i 150 e i 300 euro».

 

A dare man forte ai numeri c'è l'e-commerce, che rappresenta una scommessa molto importante per l'azienda. «Il nostro sito, che ora è attivo solo in Italia, copre una percentuale del 18% del turnover, ma alla fine del 2020 raccoglieremo i frutti di ordini rilevanti in arrivo dalla Russia, che dovrebbero portarci a fatturare 3 milioni di euro con le sole vendite online, vale a dire il 25% del giro di affari».

c.me.
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