Stefanel intende chiedere l’ammissione al concordato preventivo cosiddetto “in bianco” o “con riserva”.
Lo ha deciso ieri il cda del gruppo, che ha approvato il bilancio al 30 settembre 2018, da cui emerge una perdita di 20,9 milioni di euro, al di sopra del patrimonio netto, pari a 7,5 milioni.
Sulla base dei dati economico-patrimoniali aggiornati, il board ha deliberato di indire un’assemblea straordinaria per il 15 gennaio in prima convocazione e il giorno seguente in seconda convocazione (come da articolo 2447 del Codice civile, che disciplina il caso della riduzione del capitale sociale sotto del limite legale).
Nelle stesse giornate è prevista anche un’assemblea ordinaria per nominare l'amministratore delegato, dopo le dimissioni di Cristiano Portas lo scorso luglio.
Ieri il board ha inoltre approvato le linee guida della riorganizzazione del gruppo dell’abbigliamento, nel dicembre scorso passato sotto il controllo di River Tre (società in capo a Designated Activity Company, gestita dal fondo inglese Attestor Capital).
Nei piani le collezioni saranno ridisegnate, a partire dall’autunno-inverno 2019, anche con il supporto della società Brave New World. L’impronta stilistica verrà rafforzata e si passerà dalle due uscite annuali a una linea di articoli continuativi, integrata da otto consegne di articoli stagionali.
La distribuzione punterà a una strategia omnicanale e sarà razionalizzata la rete di negozi fisici in Italia e all’estero.
Previsto anche un taglio dei costi fissi. In tal senso, è stato deliberato di richiedere l’utilizzo di ammortizzatori sociali.
Il rilancio di Stefanel passa per la valorizzazione di alcuni asset, «anche attraverso accordi di licenza del marchio per l’area asiatica, per i quali è stato conferito mandato a Mediobanca per individuare potenziali soggetti interessati».