Prosegue il trend a segno più dell’azienda calzaturiera veneta, fondata nel 2001 nella Riviera del Brenta e specializzata nella produzione di accessori di pelle fatti a mano.
Nel 2021, anno in cui ha festeggiato il suo primo ventennio di attività, la società ha raggiunto i 14 milioni di euro di fatturato, mettendo a segno una crescita del 57% rispetto al 2020 e del 26% rispetto al 2019.
A trainare i ricavi sono stati tutti i canali di vendita, con il wholesale che ha fatto la parte del leone: le vendite nette generate dai multimarca sono arrivate a 8,3 milioni di euro, in aumento del 90% sul 2020 e del 30% rispetto al 2019.
In accelerazione anche i canali digitali, che hanno registrato vendite nette a 5,5 milioni, +33% sul 2020 e +40% sul 2019, complice anche la pandemia, che ha contribuito a far migrare i consumi sulle piattaforme online.
In particolare l'e-commerce diretto di Marsèll – dove l’azienda ha iniziato da poco a investire - nel 2021 ha evidenziato un incremento del 45%, superando i 400mila euro.
«Le previsioni per il 2022 in assetto stand-alone – osserva Andrea Rossi, co-founder, vp e coo - contemplano una crescita organica che porterà, secondo l'attuale stima, le vendite nette a circa 16,5 milioni».
«Tuttavia – precisa - stiamo anche lavorando per presentare a potenziali investitori del mercato un piano industriale di sviluppo che prevede una crescita più sostenuta, con l'obiettivo di raddoppiare il fatturato entro quattro anni».
Mission dell’azienda veneta di scarpe e accessori è «realizzare modelli iconici, capaci di trasferire l’artigianalità italiana lontano dalle logiche di consumo, oltre le mode e le distinzioni di genere».
Alla sede produttiva di Fiesso D’Artico, Marsèll aggiunge quella di Milano, che comprende uffici commerciali, una boutique di proprietà, una showroom su tre piani e il Marsèll Paradise, spazio culturale che periodicamente ospita mostre.
Complessivamente, Marsèll può contare su un organico di circa 60 addetti che concorrono a mantenere una capacità produttiva annua di oltre 50mila paia di calzature, distribuite per l'85% all'estero e per il rimanente 15% in Italia.