Si tratta quindi di due scelte che toccano 160 persone secondo quanto riferito da Filctem, Femca e Uiltec al Il Sole 24 Ore di oggi. Dalla maison spiegano che, dopo il primo incontro con i sindacati del 18 maggio, sono in attesa di una data per avviare le trattative e attuare tutte le misure necessarie per minimizzare l'impatto sui lavoratori, ferme restando le tempistiche indicate.
La risposta sindacale non ha tardato a farsi attendere.«Riteniamo che chiudere uno stabilimento e sopprimere un'intera linea senza dare alternative di riconversione professionale o di ricollocazione occupazione sia una scelta inaccattabile e come tale irricevibile».