Le azioni Alibaba hanno debuttato oggi sul listino dell’ex-colonia britannica chiudendo la seduta al prezzo di 187,60 dollari di Hong Kong, in rialzo del 6,59% rispetto al prezzo di collocamento. Nel corso della prima seduta è stato anche raggiunto un massimo a 189,50 dollari di Hong Kong (nella foto, in primo piano, l'executive chairman e ceo Daniel Zhang alla cerimonia di apertura).
Il colosso cinese dell’e-commerce ha raccolto quasi 11,33 miliardi di dollari Usa (ma potrebbero salire a 12,9 miliardi, con l'esercizio dell'opzione di over-allotment), in linea con le ipotesi iniziali di una raccolta fra i 10 e i 15 miliardi: un’attestazione di fiducia, mentre Hong Kong è agitata dalle proteste pro-democrazia.
La somma va ad aggiungersi alla cifra record di 25 miliardi, raggiunta con l’Ipo alla Borsa di New York nel 2014. A Wall Street, poco prima delle 18 italiane, i titoli passano di mano a 190,91 dollari, in aumento dello 0,24% rispetto alla seduta di ieri, che valorizzano la società oltre 500 miliardi di dollari. Il prezzo delle azioni a New York corrisponde a circa 1.494 dollari di Hong Kong. Tenuto conto che ogni American Depository Receipt-ADR rappresenta otto azioni scambiate sul listino cinese, il valore di Alibaba si sta allineando sulle due piazze finanziarie.
Il collocamento potrebbe andare a rivitalizzare la Borsa di Hong Kong, penalizzata dalle agitazioni anti-governative che si protraggono da mesi. Oggi l’indice Hang Seng ha chiuso in calo dello 0,29%, a quasi 26.914 punti, ben lontano dai livelli di 28mila-29mila punti registrati in marzo, all’avvio delle manifestazioni contro il disegno di legge sull’estradizione.