Le Divelec cauta su fine anno

Ferragamo: ricavi e utili in calo, «qualità delle vendite migliore»

La Salvatore Ferragamo chiude i primi nove mesi con ricavi a 972 milioni di euro, in diminuzione del 3,3% a tassi di cambio correnti (-1,6% a tassi di cambio costanti).

L’ebitda ha accusato un -7,9% a 149 milioni e l’utile operativo è sceso dell’11,4% a 102 milioni. I profitti sono arretrati del 22% a 64 milioni.

Sul canale retail il gruppo fiorentino ha registrato un calo dell’1,5% a cambi costanti, mentre la flessione nel wholesale è stata dell’1,6%.

Sul principale mercato, l’Asia-Pacifico Ferragamo ha consolidato le quote a cambi costanti, ma ha subito un -1,7% in Giappone, un -5,2% in Europa e un -1,2% in Nord America. Positiva la performance in Centro e Sud America (+3,3%).

Le aree di business in crescita sono gli accessori in pelle (+3,4%) e le fragranze (+4,2%), mentre il footwear ha subito un -4,3%. L’abbigliamento è sceso del 10,8 (nella foto, stampa pop su un carré di seta della capsule collection "Iconic shoes").  

Come riporta Reuters, il nuovo ceo Micaela Le Divelec ha detto in conference call che il terzo trimestre è stato un altro trimestre di transazione ma si vedono i primi segnali della nuova strategia in atto. «Sono segnali ancora poco significativi, per cui restiamo cauti su fine anno».

«C’è stato miglioramento nella qualità vendite (a prezzo pieno rispetto a sconto), che è uno dei nostri principali obiettivi» ha spiegato la manager ex Gucci, senza fornire target finanziari. «La strategia in atto - ha concluso - richiederà un po’ di tempo per essere attuata, non deve essere giudicata nel breve termine».

Poco prima delle 17 il titolo Salvatore Ferragamo registra un +1,8% alla Borsa di Milano, al prezzo di 20,81 euro per azione mentre il Ftse Mib scende dello 0,62%.

e.f.
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