Il produttore di cerniere Riri Group, controllato da Chequers Capital, ha rilevato dalla famiglia Veneri la toscana Amom, specializzata nelle minuterie metalliche e in bigiotteria e accessori per calzature, pelletteria e abbigliamento.
Con sede a Badia al Pino in provincia di Arezzo, nel distretto toscano della moda, la neoacquisita ha più di 60 anni di attività alle spalle e ha chiuso il 2020 con ricavi pari a 10,4 milioni e un ebitda di 1,2 milioni.
Con l’operazione Riri, che ha il quartier generale a Mendrisio ed è guidata da Renato Usoni, punta a estendere la sua offerta, che include, oltre alle cerniere, bottoni e componenti metallici. Inoltre può beneficiare di una serie di skill tecniche viste come necessarie a rispondere alle richieste del mercato, assicurando alti livelli di qualità.
Meno di un anno fa ha ampliato il business con l'acquisto di un'altra toscana, Cobrax Metal Hub, specializzata in progettazione, sviluppo e produzione di componenti metalliche per l’alta moda e il lusso (come lucchetti, moschettoni e fibbie, nella foto).
«Siamo molto orgogliosi di scrivere, insieme a Riri, un nuovo capitolo della nostra storia - commenta Carlo Veneri, amministratore delegato di Amom -. L'integrazione ci permette di entrare a far parte di un gruppo internazionale, con una presenza storica e una posizione di mercato consolidata, nonché una visione manageriale orientata alla crescita e al miglioramento continuo».
«Fin dall'inizio - aggiunge - la nostra partnership con Riri è stata costruita su valori condivisi: attenzione costante alle esigenze dei clienti, massima cura dei dettagli, innovazione e ricerca come fattori trainanti per lo sviluppo e il rispetto dell'etica e della sostenibilità lungo tutta la filiera».
Da fine 2018 Riri è controllata dalla società di private equity francese Chequers Capital, che l’ha acquisita dal fondo Gilde Buy Out Partners. L’azienda conta impianti a Padova, Tirano e Palazzolo.