Rimpasto nell’azionariato di MinervaHub. La realtà che aggrega aziende attive nelle finiture e materiali per accessori di lusso - nata nel 2022 dalla fusione di Xpp Seven (presieduta da Gianfranco Piras) e Ambria Holding (guidata da Matteo Marzotto, nella foto) - sta per passare sotto il controllo della holding industriale San Quirico.
Dalla fine del 2022 si sa che MinervaHub aveva dato mandato a Rothschild di trovare un partner più grande per alimentare la crescita del gruppo da 170 milioni di ricavi, che dà lavoro a 700 addetti.
Ora l’annuncio del deal, che al closing porterà la San Quirico a detenere circa il 75% del capitale di MinervaHub, mentre il restante 25% circa sarà in capo a, Xenon congiuntamente con altri co-investitori. Matteo Marzotto manterrà l’incarico di presidente.
La piattaforma delle forniture di accessori per l’alto di gamma supera oggi i 1.000 clienti tra moda, lusso, sportswear, gioielli, cosmetica, interior design e automotive. Le imprese che ne fanno parte sono la pisana Conceria Zuma Pelli Pregiate, Audasit (Usa), Just Gators (Usa), Centrorettili (Pisa), Quake (Vicenza), Jato 1991 (Bologna), Jato India (India), Jato Garments (India), Koverlux (Bergamo), Oroplac (Firenze), Sp Plast Creating (Fermo), Luciani & Co. (holding del Gruppo Meccaniche Luciani, Macerata), Galvanica Formelli (Arezzo), Ma.Gui. (Arezzo) e Zeta Catene (Arezzo).
San Quirico è la holding della famiglia Garrone-Mondini, che controlla il gruppo dell’energia rinnovabile Erg.
L’operazione ha lo scopo di accelerare lo sviluppo di MinervaHub «grazie a sinergie finanziarie, commerciali e produttive, oltre alla ricerca e all’innovazione». «La crescita di MinervaHub - anticipano i soci - continuerà anche attraverso nuove acquisizioni, volte a rafforzare la capacità produttiva e ampliare il portafoglio di prodotti e servizi offerti, con l’obiettivo finale di implementare una realtà industriale produttiva e creativa Made in Italy».
Gli advisor dell’operazione, oltre a Rothschild & Co, sono Deloitte, Pavia e Ansaldo, Gelmetti e Associati per gli azionisti venditori, mentre per San Quirico sono Bnp Paribas, Kpmg, Legance Avvocati Associati, Ltp/OC&C, PwC e Rina Services.
A finanziare l’acquisizione è un pool di banche costituito da Unicredit, Bnp Paribas, Banco Bpm, Banca Intesa, Crédit Agricole, Cariparma e Intesa.