La voce circolava già da tempo e oggi Adidas la ufficializza in un breve comunicato: è arrivato il momento di avviare il disinvestimento dalla controllata Reebok e di un maggiore focus sul marchio del Trifoglio, per rafforzarne la leadership.
«Le opportunità di crescita a lungo termine nel nostro settore sono molto attraenti, in particolare per i marchi sportivi iconici - ha affermato Kasper Rorsted, ceo di Adidas -. Dopo un'attenta valutazione siamo giunti alla conclusione che Reebok e adidas saranno in grado di realizzare in modo significativamente migliore il loro potenziale di crescita, l'una indipendente dall'altra. Nei prossimi mesi lavoreremo diligentemente per garantire un futuro di successo per Reebok e il team a esso dedicato».
Il marchio americano era stato rilevato nel 2006 per 3,1 miliardi di euro. Al tempo Adidas puntava a espandersi negli Usa e ad ampliare la quota di mercato delle scarpe da atletica, dove dominava Nike.
Reebok è tornato in utile nel 2018 e nel 2019 i ricavi sono saliti del 2% a 1,75 miliardi di euro. Rorsted, arrivato nel 2016, ha chiuso svariati negozi Reebok poco performanti, tagliato i costi e lasciato scadere alcuni accordi di licenza.
Nel terzo trimestre 2020 Reebok ha subito un calo dei ricavi del 7%, senza l’effetto cambio, a 403 milioni di euro, contro un -2,5% di adidas (a 5,5 miliardi di euro). Nel bilancio a nove mesi Reebok ha subito una flessione del 20% (a cambi costanti) del fatturato a 1 miliardo di euro. Adidas ha accusato un -17,9% a 13 miliardi.
«Grazie al successo del piano Muscle Up, avviato nel 2016 - spiegano da Herzogenaurach - il brand è stato in grado di migliorare significativamente le prospettive di crescita e redditività, gettando le basi per esprimere il suo pieno potenziale nel mercato globale degli articoli sportivi altamente attraente».
Maggiori dettagli sul piano strategico di adidas fino al 2025 saranno svelati durante l'Investor and Media Day virtuale, in agenda il 10 marzo. Dal primo trimestre 2021 Adidas collocherà Reebok tra le attività “discontinued”.
In autunno la rivista tedesca Manager Magazin aveva indicato tra i potenziali compratori Vf Corporation, proprietaria di marchi come Timberland, Vans e The North Face, e il colosso cinese Anta (già proprietario di Fila). Tra gli interessati potrebbero esserci anche società di private equity come Permira e Triton.
Secondo Manager Magazin se prima della pandemia Rorsted sperava di ottenere circa 2,4 miliardi di dollari (circa 1,98 miliardi di euro al cambio attuale) dalla vendita di Reebok, ora potrebbe anche accontentarsi di una cifra inferiore. Decisione che comporterebbe una minusvalenza ben oltre il miliardo di euro.