Il Tribunale di Brescia ha respinto il ricorso presentato in dicembre da Cristiano, Corrado e Stefano Corneliani.
I Corneliani, che hanno una partecipazione nell’azienda mantovana del menswear del 49% circa, si erano rivolti al tribunale ai sensi dell’articolo 2409 del codice civile, che permette ai soci di denunciare il sospetto di gravi irregolarità commesse dagli amministratori, in violazione dei loro doveri.
Gli amministratori in questione sono quelli nominati dal fondo Investcorp, dal 2016 proprietario del 51,1% della Corneliani che ora, come emerge da una nota di poche righe, «prosegue il lavoro di rilancio sotto la gestione dell’amministratore delegato Giorgio Brandazza, recentemente nominato».
Come riporta Adnkronos, il Tribunale ha ritenuto «inattuale e intempestivo» il ricorso, mentre è già in atto il percorso di fusione per incorporazione della società in Sarti Holdings, il veicolo con cui Investcorp ha investito nell’azienda di abbigliamento maschile.
«Nelle ore in cui si sta completando l’iter della fusione - commentano i sindacati Filctem Cgil e Femca Cisl di Mantova - una buona notizia per tutte le lavoratrici e i lavoratori di Corneliani: finalmente si toglie una variabile che poteva rivelarsi ulteriormente dannosa nella situazione già preoccupante in cui versa l’azienda mantovana».
I sindacati fanno sapere di voler proseguire il confronto con i vertici aziendali, a cui intendono chiedere approfondimenti sia in merito alla sentenza del Tribunale, sia per quanto riguarda gli ultimi dettagli per il completamento della fusione in atto.
La Corneliani ha chiuso il 2018 con ricavi pari a circa 108 milioni (-2,7% rispetto al 2017) e una perdita di 12 milioni di euro.