Mentre il gioielliere pubblica la trimestrale

Lvmh chiarisce sull’operazione Tiffany

Con riferimento ai rumors recenti, Lvmh fa sapere che ha preso l’impegno di non comprare azioni Tiffany.

Questo «in conformità con l’accordo concluso con Tiffany nel novembre 2019», come si legge in una breve nota del colosso guidato da Bernard Arnault (nella foto).

In novembre il prezzo dell’acquisizione è stato fissato a 135 dollari per azione, che valorizza il gruppo 16,2 miliardi di dollari.

A causa della discesa del prezzo delle azioni Tiffany, poco sopra i 100 dollari per azione, legato al crollo delle Borse per il diffondersi del coronavirus, Bloomberg nei giorni scorsi ha ipotizzato un acquisto di titoli da parte di Lvmh sull’open market.

Il progetto, come prospettato dall’agenzia, si sarebbe dovuto discutere con la riunione del board di Tiffany di venerdì 20 marzo per l’approvazione dei risultati trimestrali.

Il gioielliere di New York ha archiviato il quarto trimestre con ricavi in aumento del 3%, a 1,4 miliardi di dollari), mentre i profitti sono scesi del 2% a 201 milioni.

Nell’intero esercizio, terminato il 31 gennaio, il fatturato è rimasto sui livelli dell’anno prima, a 4,4 miliardi di dollari (-1% a vendite comparabili e +1% a cambi costanti). L’utile ha accusato un -8% a 541 milioni di dollari.

Venerdì scorso le azioni Tiffany hanno chiuso a 125 dollari per azione alla Borsa di New York.

e.f.
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