Le imprese del settore potranno accedere agli strumenti finanziari e alla consulenza di Motore Italia, il programma del gruppo bancario attivato nel 2021 per consentire alle Pmi di rilanciarsi con progetti di sviluppo e nuovo credito e conseguire gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Transizione 4.0, crescita sostenibile ed economia circolare sono gli ambiti più rilevanti.
L’accordo rientra nel più ampio percorso congiunto di Intesa Sanpaolo e Confindustria, partito in autunno con l’annuncio della messa a disposizione delle imprese di 150 miliardi di euro in tre anni, per promuovere lo sviluppo del sistema produttivo, tenendo conto del Pnrr e delle prospettive di crescita del Paese.
Nell’ambito della nuova collaborazione con Smi, Intesa Sanpaolo fornirà, in primis, la possibilità di rifinanziare le linee di credito a medio-lungo termine in essere, allungando la durata del piano di ammortamento fino a 15 anni e, per quanto riguarda la gestione del circolante, di concedere linee di credito aggiuntive rispetto a quelle preesistenti.
Per favorire il rinnovamento tecnologico sono previste soluzioni finanziarie e consulenze per nuovi progetti o per l’ampliamento delle strutture produttive con la possibilità di ricorrere alla garanzia del Fondo di Garanzia o di Sace e di avviare collaborazioni con enti specializzati, come il Consiglio Nazionale delle Ricerche, in modo da identificare le aree di sviluppo tecnologico prioritario.
Per progetti imprenditoriali connessi a obiettivi di miglioramento delle prassi ambientali, sociali e di gestione aziendale (Esg), Intesa Sanpaolo promuoverà la propria linea di finanziamenti per le Pmi virtuose, denominati S-Loan.
Le aziende del comparto condivideranno con la banca gli indicatori di misurazione per conseguire obiettivi in ambito di gender equality - volti a garantire la parità di genere e a introdurre programmi di welfare per le dipendenti -, di climate change, così da indirizzare scelte di investimento verso la riduzione dell’impatto delle imprese sull’ambiente e sul cambiamento climatico, e non ultimi di digitalizzazione, per quelle che si avviano alla transizione digitale (a tal proposito, il gruppo bancario ha lanciato di recente D-Loan, per favorire e accelerare il processo di digitalizzazione delle Pmi).
Inoltre è possibile l’accesso al plafond Circular Economy da 6 miliardi di euro, che Intesa Sanpaolo ha predisposto per progetti ispirati ai principi dell’economia circolare. Al riguardo Smi è impegnata a promuovere la creazione di una rete nazionale di Recycling Hub per la gestione e il riciclo degli scarti di lavorazione e dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata di materiali tessili e accessori, coerentemente con i principi di sviluppo circolare nella catena di fornitura e con gli obiettivi fissati dal Green Deal. Intesa Sanpaolo accompagnerà le imprese promotrici della rete dalle prime fasi del progetto alla sua realizzazione, individuando le migliori soluzioni finanziarie in questo ambito.
A supporto delle imprese del tessile-abbigliamento (circa 50mila quelle aderenti a Smi, che danno lavoro a oltre 400mila addetti) sono stati pure recentemente stanziati 180 milioni di euro per la proroga della Cassa Covid, come disposto dalla legge di conversione del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, contenente “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.
La richiesta della proroga era stata inserita da Smi all’interno del dossier “Percorso per il Rilancio della Filiera Italiana del Tessile & Abbigliamento Italiano” insieme ad altri interventi strutturali, da sviluppare in tre tempi consecutivi, con investimenti complessivi pari a 8 miliardi di euro. Il dossier è stato accolto positivamente nei mesi scorsi dal ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti e successivamente dai parlamentari.
«Questo stanziamento, ma soprattutto l’attenzione e la sensibilità dimostrate dal Governo nei confronti del settore Tessile& Abbigliamento - commenta il neo-presidente di Sistema Moda Italia, Sergio Tamborini - sono riconoscimenti di estrema importanza, segnali di attenzione a un comparto rilevante nella bilancia commerciale del nostro Paese, troppo spesso in passato trascurato».
«La presa in carico di una delle nostre istanze presenti nel dossier - conclude - mostra come un rapporto di fiducia tra imprese e Governo possa portare a soluzioni concrete, fondamentali per le imprese, in tempi rapidi. Questo non può altro che farci ben sperare nelle collaborazioni future. L’associazione è una figura credibile, affidabile ed efficace nella rappresentanza politica delle necessità del settore ed è stata determinante nel perseguire la concretizzazione delle richieste presso le istituzioni, al fine di tutelare tutti gli attori della nostra filiera a monte e a valle, piccoli e grandi».