MILANO FASHION WEEK

Maurizio Caucci (Re-HasH): «Con Antonio Marras entriamo nell'arena del denim couture»

La Milano Fashion Week è stata la ribalta per il lancio della prima capsule collection donna di Re-HasH in collaborazione con Antonio Marras. Un matrimonio tra il know-how, la ricerca e la qualità del denimwear brand italiano e l’estetica dello stilista sardo, per una collezione di denim couture. Ne parla a fashionmagazine.it Maurizio Caucci, ceo dell'etichetta di denimwear, che si prepara a sbarcare a Milano con uno store monomarca.

«In passato – spiega Caucci – avevamo già fatto delle collaborazioni con player fornitori della filiera, ma è la prima volta che ci uniamo a un brand di moda. Un percorso che intendiamo proseguire, anche con altri partner».

In uscita con la Spring-Summer 2022, la capsule con Marras, spiega Caucci, «si compone di circa otto outfit donna realizzati con un solo tessuto, il denim, rieditando alcuni dei modelli iconici di Re-HasH con lavorazioni artigianali, inserti in tessuto jacquard floreale, intarsi e ricami di paillet e tessuti a stampe. Capi che esprimono la visione romantica e sognante di Marras, proiettandoci in un viaggio immaginario verso terre lontane».

Una proposta che arriva anche a sfiorare i 1.800 euro di un capo particolarmente prezioso, chiarisce Caucci, «e che si rivolge a una distribuzione alta, con l’obiettivo di entrare in 100 top store in Italia e all’estero, andando a includere la rete vendita di Antonio Marras e la nostra, dal momento che Re-HasH conta già tra i propri clienti store che vendono le prime linee. E già abbiamo avuto i primi riscontri con la pre-collezione, entrata in negozi come Bosco di Ciliegi e Tessabit, per citarne un paio, mentre saremo presenti anche sulle piattaforme top dell’e-commerce, oltre che sugli e-store monomarca dei due brand».

La liaison con Marras ha anche una significativa valenza strategica, aggiunge Caucci, «dal momento che ci aiuterà a dare risonanza al côté donna di Re-HasH, che oggi rappresenta il 30% del turnover e che è attualmente in fase di riorganizzazione».

Tra le sfide per l’imprenditore c’è anche l’inaugurazione di un monomarca a Milano: «Puntiamo ad aprire entro il 2022 e a tal fine siamo alla ricerca di una location ideonea». Un obiettivo che è il punto di arrivo di un percorso partito con lo sviluppo di corner e pop up del brand in noti department store, tra cui lo spazio inaugurato lo scorso dicembre presso il retail park eco Green Pea al Lingotto, che si caratterizza per l’impiego di materiali naturali, pensati per essere riutilizzati e riciclati facilmente».

A proposito di green, anche la collezione va sempre più in questa direzione: «Utilizziamo quasi esclusivamente materiali organici e nelle lavorazioni siamo molto attenti a garantire processi a basso impatto ambientale, che ci consentono di risparmiare il 50% di acqua e di energia. Un concetto di risparmio che investe tutte le nostre scelte, compreso il packaging». Un impegno all’insegna dello slogan Rethink, Recycle, Reduce, «che ha dato il nome alla collezione completamente dedicata al tema sostenibilità, lanciata lo scorso gennaio».

Re-Hash fa capo all’azienda abruzzese F.G.1936, che realizza anche le label Cplus, Tela Genova e Construction, e copre il 55% del giro di affari totale, ossia 25 milioni di euro nel 2020, realizzato per il 75% in Italia. «Un anno - commenta Caucci - che ha registrato un calo di circa il 22% del turnover rispetto al 2019 pre-covid. Ci stiamo avviando a recuperare entro il 2021, grazie agli ottimi riscontri della campagna vendite».

Il player del denimwear vanta tre stabilimenti su 26mila metri quadri di coperto, tra cui un laboratorio interno dove viene realizzata parte della confezione, per il resto affidata a laboratori esterni qualificati. Totalmente internalizzato è invece il finissaggio, grazie alla lavanderia aziendale di 5mila metri quadri.

c.me.





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