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Harmont & Blaine: arrivano la capsule Athleisure e l'accordo di produzione con Lubiam

Passa per il potenziamento della gamma prodotto, l'internazionalizzazione e una nuova immagine di brand, il rilancio di Harmont & Blaine. Il marchio del bassotto, affidato da sei mesi a Christian Prazzoli, il nuovo general manager brand & coo, ha deciso di tornare alla fashion week di Milano per presentare la nuova collezione e annunciare il piano di sviluppo.

 

«Sul fronte del prodotto - racconta Prazzoli, che nel curriculum ha importanti esperienze in Benetton e Nike - è in atto un vero upgrading. Senza tradire il nostro heritage abbiamo deciso di spingere l'acceleratore sul contenuto tecnologico dei capi e sulla sostenibilità . Questo ci ha portato a introdurre nella collezione autunno-inverno 2020/2021 due progetti a cui teniamo molto: la prima capsule collection di Athleisure e una parte di main collection realizzata in materiali riciclati e tecnologici».

 

Così, nello spazio allestito all'interno di Tenoha, Harmont & Blaine ha presentato una selezione di denim realizzato in cotone ecologico e una vasta gamma (16 differenti nuance di colore) di maglieria in eco cachemire, con filati 100% made in Italy.

 

«Ma la parte più nuova - continua Prazzoli -  è quella che abbiamo definito appunto Athleisure, che si compone di capi più basici e tradizionali, come le T-shirt e le felpe e di pezzi all'avanguardia come le calzature con la suola stretch e la move jacket, realizzata in materiale idrorepellente e tagliavento o la giacca wash&travel, realizzata in tessuto jersey tecnico misto nylon, che non necessita di essere stirata dopo il lavaggio».

 

Proprio la giacca rappresenta un pezzo chiave della nuova collezione del marchio del bassotto. «In passato - prosegue il manager - questo non è mai stato una capo su cui puntare, come la camicia o i pantaloni, ma le cose stanno per cambiare come dimostra anche l'accordo di produzione con Lubiam: sono loro che da questa stagione realizzeranno le nostre giacche».

 

Nella nuova offerta firmata Harmont & Blaine c'è ancora spazio per l'heritage, come dimostra la capsule collection FreeSpirit che riprende il dna del brand rivisitandolo in chiave humor con uno studio sulle grafiche iconiche, a cominciare da quella del bassotto. «Che per il pull Blaine - racconta Prazzoli - abbiamo rivisto in chiave preppy».

 

Il lavoro sul prodotto non ha distratto l'azienda dai conti: dopo un 2018 chiuso a 93 milioni di euro e un 2019 in positivo grazie al +3,5% del retail e al +29% dell'e-commerce, Harmont & Blaine si prepara a un 2020 che sarà nel segno dell'internazionalizzazione.

 

«La partnership siglata con Galeries Lafayettes, ci ha vedrà impegnati nell'apertura di nuovi corner nelle principali città francesi, fino alla primavera 2020, compreso l’opening a Parigi all’interno della storica sede di Boulevard Haussman», fa il punto il manager, sottolineando che di pari passo prosegue la roadmap di sviluppo del brand anche nei mercati più lontani come l'Asia: «Il vero obiettivo del 2020 è la Cina, dove prevediamo un grosso sviluppo. Il nostro network conta già 12 punti vendita a Taiwan, quattro a Hong Kong e due a Shanghai, ma il business plan prevede 100 opening in cinque anni».

 

Per confermare il cambio di passo che l’azienda sta vivendo, Harmont & Blaine ha pianificato importanti investimenti anche sul fronte dell'immagine. «Stiamo per scegliere la nuova agenzia di pubblicità che ci aiuterà a rinnovare la nostra brand identity. Sarà un percorso importante che dovrebbe concludersi anche con il restyling del nostro logo», conclude Prazzoli.

an.bi.
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