Alla luce dell’evoluzione dell’epidemia,
EssilorLuxottica segnala che le prospettive indicate lo scorso 6 marzo non valgono più. Il colosso dell’occhialeria e delle lenti oftalmiche precisa di avere registrato una solida performance in gennaio e febbraio, in linea con gli obiettivi annuali, ma questo mese si è verificato un rallentamento, legato all’espansione del coronavirus.
Il management (nella foto
Leonardo Del Vecchio, primo azionista e presidente esecutivo di EssilorLuxottica) prevede, senza sbilanciarsi in percentuali precise, che i ricavi diminuiranno ulteriormente nel corso del secondo trimestre, con un impatto significativo sulla redditività. «Allo stato attuale - si legge in una nota - la società non ha una visibilità sufficiente per fornire una valutazione sulla portata complessiva dell’impatto di Covid-19, data la situazione instabile».
Nelle precedenti indicazioni l’azienda quotata a Parigi prevedeva un aumento dei ricavi annuali tra il 3% e il 5%.
Al momento le attività produttive in Francia sono ferme come pure quelle in Italia. La continuità è garantita da una rete mondiale di impianti e laboratori interconnessi, compresi quelli cinesi, tornati operativi. EssilorLuxottica e le due società operative stanno implementando un piano di emergenza che include misure di controllo dei costi e della cassa, il ridimensionamento della capacità produttiva, in linea con i livelli della domanda attuali e la sospensione di investimenti non cruciali.
I negozi in Europa e Nord America stanno rispettando le misure adottate dai governi locali a contenimento della pandemia, mentre le piattaforme e-commerce sono operative in tutto il mondo.
Come riporta l’agenzia
Reuters, il vicepresidente esecutivo
Hubert Sagnieres ha affermato che il gruppo ha abbondante liquidità e la possibilità di attingere a ulteriori 4 miliardi di euro se necessario. In più ha dichiarato di non avere preso ancora una decisione riguardo al dividendo, mentre in Francia i sindacati stanno chiedendo alle società locali di non distribuire le cedole durante questo periodo critico.
Come se non bastasse, Essilor è stata oggetto di un attacco informatico, che il 21 marzo ha interrotto l’accesso ad alcuni server e computer del gruppo. Non è noto se a essere colpite siano state le attività industriali, ma la società ha tranquillizzato, dicendo che sono stati presi provvedimenti immediati.
C’è anche chi come
Repubblica prospetta un prossimo cambio al vertice. Prima dell’assemblea dei soci, in programma il 15 maggio, sono date per possibili le dimissioni di
Laurent Vacherot, ceo di Essilor e co-amministratore delegato del gruppo insieme a
Francesco Milleri, a.d. di Luxottica. Il fronte italiano del board vorrebbe le dimissioni di Vacherot, dopo il caso dell’ammanco da 185 milioni di euro legato a una frode in una fabbrica di lenti di Bangkok. Contrari invece i francesi.
In tarda mattinata le azioni EssilorLuxottica accusano un calo di oltre 6 punti percentuali alla Borsa di Parigi, mentre l’indice Cac40 segna un ribasso del 3%.
e.f.