moda in lutto

Gruppo Lvmh: la scomparsa di Yves Carcelle. Arnault: «Un pioniere indimenticabile»

È scomparso il 31 agosto a 66 anni dopo una lunga malattia Yves Carcelle, veterano del Gruppo Lvmh, dove il suo ultimo incarico in ordine di tempo è stato quello di presidente della Fondation Louis Vuitton, di imminente apertura a Parigi.

 

Nato in Francia nel 1948, in possesso di un diploma all'Ecole Polytechnique e di un MBA, Carcelle inizia la sua carriera nel 1970 presso Spontex. Nel 1974 fa il proprio ingresso in Blenda Pharm, dove nel 1979 diventa direttore della divisione Absorba-Poron e nel 1985 presidente di Descamps.

 

Il 1989 è una pietra miliare: il manager entra a far parte del Gruppo Lvmh, con il ruolo di direttore strategico. Nel 1990 gli viene affidata la poltrona di chairman e ceo di Louis Vuitton, che manterrà fino al novembre 2012, quando passa il testimone a Jordi Constans. Quest'ultimo, a un mese di distanza dalla sua nomina, dovrà rinunciare a causa di problemi di salute: gli subentrerà Michael Burke, attuale a.d. della griffe.

 

Carcelle resta comunque nei ranghi del colosso francese, che gli affida la presidenza di un nuovo e ambizioso progetto, la Fondation Louis Vuitton: un polo dedicato all'arte contemporanea, con spazi per una collezione permanente e mostre temporanee e un auditorium da 350 posti, ospitato in una struttura in vetro progettata da Frank Gehry.

 

All'inaugurazione, il 27 ottobre, si sentirà la mancanza di un personaggio chiave nella storia recente del marchio di punta di Lvmh.

 

«Grazie alla sua visione, all'energia e all'intuito strategico - si legge in un comunicato - Yves Carcelle ha fatto di Louis Vuitton il principale brand del lusso al mondo».

 

«Sono addolorato ed emozionato - commenta Bernard Arnault, patron di Lvmh - per la perdita di Yves, un viaggiatore instancabile, un pioniere che ha incarnato alla perfezione l'immagine e i valori di Louis Vuitton».

 

Arnault descrive Carcelle come «curioso, appassionato e sempre in movimento, un vero leader e ispiratore per gli uomini e le donne che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. I miei pensieri vanno alla sua famiglia e a coloro che in Louis Vuitton hanno lavorato con lui e che lo ricorderanno a lungo come manager e mentore, disponibile, umano e sincero».

 

«Il gruppo Lvmh - conclude Arnault - perde uno dei suoi più cari amici e mi unisco al rimpianto di tutti. Ma voglio anche ricordare quello che è stato Yves in vita, il suo lavoro e l'eredità che ci lascia». 

 

stats