Il britannico Boohoo non è ancora sazio di nuovi investimenti, specie se si tratta di realtà locali della moda e del retail in difficoltà. Il fashion e-tailer ha confermato le speculazioni in merito a trattative per alcuni brand di Arcadia in amministrazione controllata. Si tratta di Burton, Dorothy Perkins e Wallis. «Non è detto che le discussioni in corso sfocino in un accordo», specifica la società quotata a Londra in una nota sintetica.
Secondo Sky News, che per primo ha riportato i rumors, l’investimento di Boohoo ammonterebbe a 25 milioni di sterline (circa 28,4 milioni di euro).
Come riporta il Financial Times l’interesse per Burton - azienda con più di un secolo di storia, che fattura 129 milioni di sterline l’anno - indica la volontà di ampliare il segmento del menswear. Il marchio BoohooMAN rappresenta meno del 10% del fatturato della società.
Nel parere degli analisti di Jefferies, benché i tre marchi non rappresentino “i gioielli della corona” di Arcadia, realizzano insieme 500 milioni di sterline di vendite l’anno.
La notizia arriva a brave distanza dall’annuncio dell’investimento (pari a 55 milioni di sterline, oltre 62 milioni di euro) nell’e-commerce di Debenhams Uk, in amministrazione controllata. Si tratta di un business da 400 milioni di sterline, come risulta dall’esercizio finanziario chiuso il 31 agosto 2020, che permetterà a Boohoo di espandersi anche nel segmento beauty. Debenhams conta infatti 6 milioni di shopper nel segmento dei prodotti di bellezza e vanta 1,4 milioni di iscritti nel suo Beauty Club.
Questa acquisizione, come si è saputo nei giorni scorsi, sarà finanziata con la cospicua cassa di Boohoo, che nei dati al 31 dicembre 2020 risulta pari a 386,9 milioni di sterline.
Nel corso della pandemia il player dell’e-commerce di moda ha rilevato anche i business online dei marchi Oasis e Warehouse. Nel 2019 ha comprato quelli di Karen Millen e Coast: anche in questo caso non sono stati rilevati i negozi fisici.
Del resto la piattaforma sta macinando record su record. Nei sei mesi ad agosto 2020 ha raggiunto gli 816,5 milioni di sterline di fatturato, in aumento del 45% rispetto allo stesso periodo del 2019, avvicinandosi agli 857 milioni totalizzati nell’intero anno precedente.
L’adjusted ebitda semestrale è salito del 48% a 89,8 milioni (84,5 milioni l’anno prima). Quotatasi nel 2014, nel 2015 il suo fatturato era di 140 milioni di sterline e l’ebtda adjusted raggiungeva i 13,8 milioni.
Di oggi la notizia che la concorrente Asos ha concluso le trattative in esclusiva con Arcadia per aggiudicarsi i marchi Topshop, Topman, Miss Selfridge e HIIT a una cifra di 330 milioni di sterline.
Sir Philip Green ha comprato Arcadia per 850 milioni di sterline nel 2002, anno in cui Asos fatturava 4,1 milioni di sterline e Boohoo non esisteva ancora. La profittabilità con lui (e con un consistente taglio ai costi) è aumentata, ma dalla metà del 2010 la rapida ascesa di rivali on e offline ha portato a una progressiva erosione di quote di mercato.
Le chiusure forzate per via del coronavirus hanno colpito la liquidità del gruppo e aggravato la situazione debitoria, tanto che in novembre il gruppo è entrato in amministrazione controllata. Tra le sue controllate, il retailer delle taglie forti Evans è già stato venduto al gruppo australiano City Chic Collective.