Il terzo quarter è tipicamente il più redditizio per il brand britannico che poco più di un anno fa si è quotato alla Borsa di Londra. L’incremento più marcato riguarda le vendite dirette che hanno realizzato un incremento del 33% (+50% rispetto a 2 anni prima). Il wholesale, invece, ha accusato un -14% (-10% su base biennale).
Relativamente al mercato Emea, Dr. Martens ha messo a segno un +40% delle vendite, mentre nell’area Apac i ricavi sono stati impattati dalle nuove restrizioni per il Covid (-28%). Nelle Americhe l’aumento del turnover è stato del 4%.
L’e-commerce nel periodo ha segnato un +16% rispetto al terzo trimestre del bilancio precedente e un +85% rispetto a due anni prima.
Nel quarter sono stati aperti 11 nuovi negozi, inclusi due store in Italia (a Verona e Milano) e quattro negli Usa. Sono così 158 i negozi diretti nel mondo.
Poco dopo le 16 italiane il titolo Dr. Martens subisce un -9% alla Borsa di Londra, contro il -1,13% dell’indice Ftse all Share: probabilmente il mercato si aspettava un trend dei ricavi più accelerato, dopo il +1% del secondo trimestre e il +52% dei primi tre mesi dell’esercizio fiscale. Oltretutto per l'azienda si avvicinano febbraio e marzo, mesi che definisce più "tranquilli" a livello di business.