Nella prima trimestrale dopo il listing a Wall Street, Levi Strauss & Co. cresce del 7% sul fronte vendite e realizza 146,6 milioni di dollari di utili.
I ricavi del primo trimestre, terminato il 24 febbraio, si sono attestati a 1,43 miliardi di dollari (+11% a cambi costanti), a metà dell’intervallo stimato dal management (1,42-1,44 miliardi).
Il wholesale, in particolare, ha registrato un +5% a 869,3 milioni di dollari, mentre le vendite direct-to-consumer (retail diretto, shop in shop e e-commerce) sono balzate a 565,1 milioni (+9,6%).
A fine febbraio il network retail contava 832 negozi e circa 500 shop-in-shop. Il gruppo vanta 70 negozi in più rispetto a un anno prima. Su base annuale, il fiscal year appena iniziato dovrebbe portare a 100 nuovi opening.
Le Americhe risultano il mercato maggiore e quello che cresce di più: +9% a 717 milioni di dollari. L’Europa marcia a un ritmo più lento: +3% a 465 milioni. L’Asia resta un mercato minore, con i suoi 253 milioni di dollari di fatturato, ma sale dell’8%.
L’utile operativo del gruppo del denimwear è passato da 175 a 201 milioni di dollari, mentre l’utile si è attestato a 146,6 milioni, dalla precedente perdita di 19 milioni (su cui gravava un prelievo fiscale più del quadruplo dell’attuale).
Nelle stime dell’azienda, che si è quotata circa un mese fa a New York, l’intero fiscal year dovrebbe registrare un aumento del fatturato intorno al 5% a valute invariate mentre l’ebit adjusted dovrebbe restare invariato o mostrare un leggero aumento (nella foto, Justin Timberlake testimonial della collezione da lui disegnata per Levi's, Fresh Leaves).