«Voi italiani siete fortunati: avete marchi fantastici, con una qualità fantastica, brand globali che la gente ama comprare». Così Lars Feldscher, head per l'area Dach di Astound Commerce, tra i più importanti implementatori di progetti di e-commerce a livello internazionale, che ha messo in primo piano un fattore chiave: «Per vendere online il punto di partenza è creare negozi in grado di assicurare esperienze piacevoli e gratificanti». E ha presentato i risultati di un sondaggio sulle abitudini di aquisto online degli italiani, confrontate con quelle di tedeschi e americani.
Feldscher ha proposto alla platea presente al Netcomm Focus di oggi, 10 luglio, la sua ricetta vincente, fatta di una serie di ingredienti imprescindibili. «In primo luogo c'è l'omnicanalità - ha dichiarato -. Poi bisogna far sì che la spesa online sia piacevole, imparando da Amazon, soprattutto per quanto riguarda l'experience. Occorre inoltre implementare e ottimizzare programmi di fedeltà, essere sicuri che i social media siano una priorità nella comunicazione, investire nella personalizzazione e scegliere partner in grado di sviluppare una digital experience di prima classe a livello internazionale».
Consigli di cui fare tesoro, dettati da un player da oltre 20 anni sul mercato, con oltre 1.000 progetti sviluppati all'attivo e clienti come L'Oréal, Adidas, Lacoste o Versace, per citarne alcuni. «Non c'è bisogno di aspettare anni, si può iniziare da subito» ha sottolineato.
Nel corso del suo intervento, Feldscher ha presentato i risultati di uno studio comparativo tra le abitudini di acquisto online degli italiani, raffrontate con quelle di tedeschi e americani.
Un sondaggio da cui emergono i notevoli margini di sviluppo che si aprono per l'e-commerce in Italia. Basti pensare che oggi nel nostro Paese la penetrazione dell'e-commerce sul totale del retail è del 5%, rispetto al 25% della Germania.
Le percentuali non migliorano se si analizza il solo comparto moda: dal sondaggio emerge che negli Stati Uniti il 40% dei consumatori compra articoli di moda principalmente online, rispetto al 28% degli italiani.
In particolare, per il 61% degli italiani comprare moda online non è gratificante, rispetto al 46% degli americani. Prendendo le cose da un altro punto di vista, per il 38% degli shopper italiani l'esperienza dell'acquisto di moda online è eccellente, rispetto al 53% degli americani.
Gli italiani però sono più attenti nei loro acquisti, amano usare i loro smartphone e i social media molto più che in Germania per riuscire a trovare il prodotto più appealing. Le percentuali sono emblematiche: il 26% degli italiani usa tool di profilazione contro il 18% dei tedeschi, il 31% degli italiani si informa tramite video rispetto al 19% dei tedeschi, il 27% si affida a tool che permettono la costomizzazione del prodotto in base ai gusti individuali, rispetto al 19% dei tedeschi.
Nel corso del suo intervento, Feldscher ha messo in guardia contro i rischi connessi allo shopping su Amazon, a quanto pare un punto di riferimento importante per gli italiani. Il 49% degli italiani spende il 26% del proprio budget o più per compare su Amazon, rispetto al 32% dei tedeschi, il 75% degli italiani trova aggiornati i consigli di Amazon rispetto al 59% dei tedeschi, il 21% degli italiani considera il sito creato da Jeff Bezos molto fashion, rispetto al 16% dei tedeschi.
«Una cosa preoccupante - ha sottolineato - perché Amazon è imbattibile sul fronte della logistica e delle performance, ma può essere pericoloso. Si impossessa dei dati dei clienti e decide lui cosa proporre».