In un momento di mercato in cui, il 75% dei consumatori cerca i prodotti online prima dell’acquisto, il punto vendita fisico ha ancora molte carte da giocare in termini di ingaggio e fidelizzazione del cliente. Tutto questo ruota attorno a tecnologie di nuova generazione, che trasformano la distribuzione in un settore veramente multidevice.
Riuscire a definire un modello di business dove fisico e virtuale si intreccino e si basano non solo sull’offerta di un prodotto, ma di un servizio è uno dei temi rilevanti al centro delle discussioni del Netcomm Focus Fashion&Lifestyle organizzato con Fashion il 10 luglio.
«La distribuzione ogni volta deve saper creare qualcosa di diverso, superando le aspettative degli utenti - ha raccontato Alexandra Tobler, global creative director di Westwing Home & Living -. Così, anche se di mestiere siamo un e-tailer, non possiamo più limitarci a vendere prodotti online: stiamo lavorando sui social attraverso Instagram e Pinterest, perché le immagini ad alto impatto emozionale sono uno degli elementi che aiutano a costruire un’interazione e una relazione di qualità. Per questo anche il nostro catalogo sta ottenendo successo e ci aiuta ad agganciare i consumatori che non utilizzano i nuovi media».
La strategia di emotional-commerce messa a punto dall'e-shopping club di home & living prevede anche l'accoppiata digitale+negozio fisico. «Dopo i primi test di successo - ha annunciato Tobler - apriremo un pop up store a Milano. sarà operativo da settembre all'inizio del 2019 e si troverà in Brera».
«La tecnologia da sola non fa la digital transformation - ha assicurato Ivano Fossati, head of Emea Business Development & Center of Excellence, Sap Customer Expericne - ci vuole una strategia chiara da parte dell'azienda».
Tra le priorità, secondo l'esperto della piattaforma omnichannel è far capire ai marchi che lo store non deve più essere visto solo come un canale offline. Il nuovo negozio fisico, grazie alla digitalizzazione, è diventato a tutti gli effetti parte del canale digitale, grazie all’introduzione in-store di tecnologie che permettono di raccogliere un’enorme quantità di dati sul cliente.
Allineato a Fossati Stefano Orrea di Tessilform: per il marchio Patrizia Pepe investire in social e digital serve a completare la trasformazione da wholesale brand a retail brand. «Un percorso complesso - ha proseguito Orrea - che ci ha spinto a modificare la nostra strategia e struttura, cercando figure preparate all'esterno della nostra azienda e che allo stesso tempo ci ha portato a confrontarci con la scarsità di talenti nel settore. Ma non ci siamo mai arresi ed entro quattro anni puntiamo a portare l'incidenza dell'e-commerce monomarca al 7/8%».