Non coinvolte le altre sedi

Secondo fallimento per la tedesca Escada

Escada dichiara fallimento in madrepatria, la Germania, dove dovrebbe essere tagliata l’attività operativa e ridotto il retail.

Si tratta di una seconda volta per il marchio fondato negli anni Settanta da Margaretha e Wolfgang Ley, che si era trovato ad avviare la procedura fallimentare anche nel 2009.

L’attuale crisi, che coinvolge 180 dipendenti e otto negozi sul territorio, riguarderebbe soltanto la sede tedesca e non le altre aziende del gruppo, presente in oltre 70 Paesi con le linee Escada ed Escada Sport (nella foto un look).

Già in giugno si era parlato del possibile taglio di 50-100 dipendenti in sede e della chiusura di diversi negozi in Nord America (anche quello di Milano, in corso Matteotti, risulta chiuso e non è stato possibile contattare la boutique telefonicamente) ma la situazione pare fosse difficile ben prima della pandemia.

Dal novembre del 2019 il marchio di Monaco è in mano alla società di private equity americana Regent che l’ha rilevato dalla famiglia Mittal (proprietaria dal 2009).

Tuttavia all’inizio del 2020 se ne sono andati Iris Epple-Righi, ceo dal 2016, e il cfo Torsten Dühring. Dal settembre 2019 il global design director è Emma Cook, con trascorsi presso i marchi Victoria Beckham e Ports 1961: la sua è stata la nomina del quarto direttore creativo in sette anni, per tentare di portare il brand al successo degli anni Ottanta.

e.f.
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