All'indomani della cessione della maggioranza di Anya Hindmarch alla famiglia Marandi, non è escluso che la passione di Mayhoola per il mondo del lusso si stia raffreddando. Si dice che nonostante il successo di Valentino e di Balmain, il fondo del Qatar abbia intenzione di prendere le distanze dal settore.
Come riferisce wwd.com, sembra che l'esperienza con Anya Hindmarch abbia insegnato ai titolari del fondo che l'industria del fashion può essere davvero brutale con un piccolo marchio indipendente: la competizione è forte e le quote di mercato sono sempre sotto minaccia, senza contare gli ingenti investimenti per far crescere il brand. La moda è un gioco lungo e costoso.
Nonostante i successi riscontrati finora con Valentino e Balmain, lavorare allo sviluppo di Anya Hindmarch è stato molto impegnativo e il fondo non sembra riuscire a dare slancio a Pal Zileri, l'etichetta italiana di menswear rilevata nel 2016. Di recente si è diffusa la notizia che Mayhoola volesse acquisire Etro, indiscrezione prontamente smentita dalla famiglia.
«Sarei sorpreso se Mayhoola fosse alla ricerca di nuovi investimenti - ha riferito un insider del settore a wwd.com - visto che sta riconsiderando la sua posizione nel mondo della moda e tutto, compreso Valentino, è al vaglio». Un'altra fonte ha riferito che Mayhoola si trova ora a un crocevia: da un lato uscire dal fashion business, dall'altro continuare a investire.
Secondo le gole profonde del settore, pare che il fondo manchi di una vera struttura e organizzazione: non è un gruppo come Kering e Lvmh dove tutto rientra in una visione organica, ma una realtà focalizzata su diversi cluster di investimenti in vari settori, dall'industria alla finanza, agli alloggi di lusso.
Si è anche detto che il ceo di Valentino, Stefano Sassi, potrebbe diventare il supervisore di tutti i marchi di Mayhoola, visto il suo coinvolgimento ufficioso nelle altre label.
L'impressione è che manchi all'interno del gruppo qualcuno che possa ragionare in un'ottica di lungo termine.
Nella foto, una proposta di Anya Hindmarch