Il cda di Piquadro ha approvato il resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 dicembre 2014, relativo ai primi nove mesi dell’esercizio 2014/2015. I ricavi netti sono pari a 48,53 milioni di euro (+7,1% rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente, chiuso a 45,33 milioni). Entrambi i canali distributivi, retail e wholesale, hanno contribuito alla crescita.
In particolare, nei directly operated store (dos) si è registrato un incremento del 5,5%, con una spinta decisiva (+35,7%) dell'e-commerce, trainato dalle vendite realizzate all'estero, che rappresentano il 35,6% del fatturato del sito e che hanno messo a segno un +32,1%.
Sul fronte wholesale, che al 31 dicembre rappresentavano il 63,1%, l'Italia ha performato particolarmente bene (+17,4%) ed è stata determinante per un risultato complessivo del +8%, in un contesto europeo che invece ha risentito della contrazione degli ordini in Russia e Ucraina, scesi del 18,5%.
Segni positivi da Germania (+8,8%) e Spagna (+20,9%). Il rialzo in area extra-europea è stato del 21,6%, grazie anche all'accordo con il distributore cinese firmato nel trimestre ottobre-dicembre 2014.
Analizzando i singoli mercati, si nota un +14,1% dei ricavi nel nostro Paese, dove viene realizzato il 75,5% del giro d'affari del gruppo. In Europa il turnover ha subito un calo (-8,9%), scendendo a 8,8 milioni.
«Va sottolineato però - si legge in una nota - che al netto dell'impasse in Russia e Ucraina le vendite nel Vecchio Continente sono aumentate di oltre il 18%».
La riorganizzazione della distribuzione in Asia, con conseguente chiusura di dieci directly operated store tra Hong Kong, Cina e Taiwan in vista della ripartenza con il nuovo distributore cinese, ha inciso sull'andamento nei territori extra Europa, dove il fatturato ha incassato un -13,4%.
A livello redditualela società, specializzata negli accessori e guidata da Marco Palmieri (nella foto), ha raggiunto un ebitdadi 6,88 milionidi euro e un ebit di 4,82 milioni, dai precedenti 6,36 e 4,5 milioni, con un'incidenza sul fatturato pari rispettivamente al 14,2% e al 9,9%, contro il 14% e il 10%.
L’utile netto consolidato è di 2,9 milioni, +14%, mentre la posizione finanziaria netta risulta negativa (intorno agli 11,1 milioni), anche se in miglioramento rispetto ai 14,5 milioni registrati al 31 dicembre 2013.
Palmieri si dice «ragionevolmente ottimista» sul futuro, nonostante l'impatto delle crisi russa e ucraina e la riorganizzazione nella Repubblica Popolare. Il presidente e a.d. sottolinea l'avanzata «praticamente ovunque, in molti casi con performance double digit e con dinamiche importanti nell'e-commerce, sebbene questo sia ancora un canale marginale in termini assoluti».
«La gestione finanziaria - aggiunge - si è dimostrata efficiente, con una solida produzione di cassa, e l’utile netto è progredito più che proporzionalmente rispetto al fatturato,segno che l’azienda è ben posizionata nelle aree presidiate e può continuare a investire sia nell’espansione internazionale che nel consolidamento del brand, come è necessario per un marchio di nicchia, con forti caratteristiche di unicità delle proposte».
Quanto alle prospettive per il 2014/2015, la previsione è di «poter continuare il processo di crescita dei risultati finora realizzati, sostanzialmente in linea con quanto ottenuto nei primi nove mesi».