Cresce il
Gruppo Florence, polo produttivo italiano dell'abbigliamento di lusso, controllato al 65% circa da un consorzio guidato da
Vam Investments,
Fondo Italiano di Investimento (tramite
Fondo Italiano Consolidamento e Crescita-Ficc) e
Italmobiliare.
Il restante 35% è detenuto dalle famiglie
Giuntini,
Capezzuoli,
Maltinti,
Ciampolini e
Santarelli (in rappresentanza delle aziende rilevate finora, ossia Giuntini,
Mely's Maglieria e
Ciemmeci Fashion), alle quali si aggiungono ora i
Romolini, artefici della new entry
Manifatture Cesari.
«Con l'ingresso di Manifatture Cesari, specializzata nel jersey di cui copre l'intero processo di realizzazione, si aggiunge un ulteriore partner fondamentale per il nostro disegno iniziale, coprire l'intera gamma di categorie che compongono una tipica collezione di abbigliamento», commenta
Francesco Trapani, presidente del Gruppo Florence.
Infatti, se Giuntini è sinonimo di outerwear e capi in tessuto leggero, Ciemmeci si identifica con i modelli in pelle e Mely's opera nel settore maglieria.
«La nostra mission - prosegue Trapani - è salvaguardare il know-how tecnico-culturale delle aziende del made in Italy, assicurando un futuro sostenibile alle Pmi familiari».
Le acquisizioni non si fermeranno qui: «Stiamo lavorando su ulteriori accordi con altri imprenditori, che si uniranno al nostro gruppo con l'obiettivo di beneficiare delle nuove sinergie».
«Siamo orgogliosi di entrare a far parte del Gruppo Florence, dando il nostro contributo al lavoro di squadra tra imprenditori e management che lo caratterizza», afferma
Stefano Romolini, a.d. di Manifatture Cesari, oltre che fondatore nel 1988 con
Erika Cesari.
Insieme a Manifatture Cesari si uniscono al progetto industriale, lanciato nell'ottobre 2020 altre tre imprese controllate dai Romolini:
Max Conf e Romolini (dedicate alla confezione) e
Red Pixel, che si occupa della decorazione del prodotto finito.
Realtà fortemente digitalizzate, «che possono contare su processi totalmente integrati - spiega l'imprenditore umbro - gestiti da oltre 100 dipendenti, su una superficie complessiva di circa 7mila metri quadri».
Secondo
Attila Kiss, ceo del Gruppo Florence, il nuovo tassello «porta con sé un arricchimento di competenze tecniche, capacità creative e soprattutto valori, quali la cura per il dettaglio e l'attenzione all'innovazione, necessari per eccellere in una categoria di prodotto come il jersey, solo apparentemente semplice».
Kiss si riallaccia alle parole di Trapani: «L'aggregazione di queste aziende tipicamente familiari garantisce solidità e continuità a un sistema di filiera che a oggi risulta ancora troppo fragile».
I venditori sono stati assistiti da
Hogan Lovells e Florence da
Dwf.
Nella foto, le Manifatture Cesari
a.b.