Nuove aperture nel 2019
Il cda di Ovs ha approvato i risultati del bilancio chiuso il 31 gennaio 2019: i ricavi sono scesi a 1,39 miliardi di euro, in calo dell'1,7%.
Poco dopo le 13 il titolo Ovs registra un -0,75% a Piazza Affari, al prezzo di 1,72 euro per azione. La performance a un mese è +7,3%.
Nel conteggio è escluso il sell in dell’ex gruppo svizzero Sempione Fashion (fallito nell’agosto 2018) per una migliore comparazione con il 2017.
L’ebitda rettificato è sceso del 26,6% a 144,2 milioni e l’ebit rettificato ha accusato un -39,8% a 85,6 milioni. L’utile rettificato è passato da 106,5 a 55,2 milioni (-48,2%).
All’assemblea degli azionisti non sarà proposta la distribuzione di un dividendo.
Un aspetto positivo del bilancio 2018 è il calo dell’indebitamento, da 377,8 a 364,9 milioni.
Per il 2019 sono previsti una «leggera contrazione» delle vendite a parità di perimetro, un ebitda «in ripresa», per effetto del contenimento dei costi e di un minore mark-down e una «buona» generazione di cassa.
Per quanto riguarda l’insegna Ovs sono previste nuove aperture dirette e in affiliazione e continuerà il riammodernamento del network.
Anche Upim continuerà a espandersi. Grazie a un recente accordo con la catena di ipermercati Finiper sono stati aperti da poco tre nuovi negozi Upim, che si sommano ad altri tre avviati all’interno dell’insegna Panorama. Così facendo il marchio vuole rispondere a un macrotrend: l’esigenza degli ipermercati di offrire una gamma di abbigliamento sufficientemente specializzata riguardo all’ampiezza dell’assortimenti con un rapporto qualità/prezzo coerente.
Si ricorda che dallo scorso marzo il gruppo ha un nuovo assetto azionario: l'azionista Gruppo Coin ha ceduto a Tamburi Investment Partners-Tip la propria partecipazione (pari al 17,835%) nella società, di conseguenza la investment e merchant bank fondata da Giovanni Tamburi, già azionista con il 4,912% circa, ha raggiunto il 22,7% del capitale di Ovs.
e.f.
