NUOVE MISURE DI EMERGENZA

Anche Prada rinuncia al dividendo per recuperare risorse

Anche Prada rivede la sua politica di distribuzione delle cedole. Il board della società quotata ad Hong Kong ha scelto oggi di «modificare la proposta di distribuzione di un dividendo formulata nella precedente riunione» e, dunque, raccomanderà all'assemblea dei soci di mandare a riserva l'intero utile del 2019.

Il board meeting è fissato per il prossimo 26 maggio e il dividendo inizialmente previsto era di 2 centesimi per azione.

La società a capo di brand come Prada, Miu Miu, Church's e Car Shoe spiega la decisione come strategia per far fronte alla crisi economica scaturita dall'epidemia che si sta diffondendo a livello globale, al fine di «dotare il gruppo di ulteriori risorse per sostenere nei prossimi mesi un rapido recupero dei precedenti ritmi di attività».

La luxury company guidata da Patrizio Bertelli (nella foto) e Miuccia Prada non è l'unica realtà ad aver cancellato i dividendi nell'ottica di un maggior controllo della cassa in questo periodo di eccezionale emergenza: sulla stessa lunghezza d'onda EssilorLuxottica, che ha annunciato di voler proporre il blocco della cedola all'assemblea dei soci del 25 giugno.

Una sforbiciata ai dividendi è prevista anche dai colossi del lusso francesi: Kering li ha tagliati del 30% rispetto all'anno precedente, in sintonia con quanto deciso dal rivale Lvmh.

In occasione della divulgazione dei dati relativi al 2019 – con ricavi consolidati pari a 3,2 miliardi di euro e un utile netto di 249 milioni – Patrizio Bertelli aveva definito il 2019 «un anno di grandi progressi», sulla strada di «una crescita profittevole e sostenibile nel lungo periodo».

Un percorso che tuttavia è stato bruscamente interrotto da un tornado tanto inatteso quanto devastante come il coronavirus. «Siamo di fronte a un evento senza precedenti», aveva commentato Bertelli, senza nascondere di aspettarsi un impatto negativo della pandemia sull'anno in corso e accennando a un piano d'azione in fase di preparazione, «forti della flessibilità della supply chain e dell'agilità della nostra organizzazione».

«La solidità della situazione patrimoniale e finanziaria del gruppo – aveva aggiunto - ci consente di guardare con serenità al futuro, sicuri di essere in grado di affrontare questo periodo di crisi imprevista. Ci troveremo pronti per ripartire al termine dell'emergenza».

a.t.
stats