Supera i 20 milioni di turnover nel 2022

Maglificio Maggia continua a crescere e raccoglie i frutti del progetto Magnolab

Momento positivo per il Maglificio Maggia, azienda biellese nata nel 1780, che archivia il 2022 con un giro di affari in progress e raccoglie i frutti della sua visione di ricerca e sviluppo in chiave sostenibile improntata alla partnership. Buone notizie sul fronte della rete di imprese Magnolab, risultata al primo posto nella graduatoria delle proposte ammesse al finanziamento del bando Pnrr per il riciclo tessile. Mentre è al via la nuova iniziativa Slow Fiber.

Sotto i riflettori a Milano Unica ci sono le proposte dell’azienda, oggi pilotata da Giovanna e Ludovico Maggia, guidati dal padre Umberto. Per la SS24 spiccano i tessuti realizzati con esclusivi macchinari circolari che usano fino a 5 fili diversi, con i quali vengono realizzati articoli che possono essere in cotone sia fronte sia retro, che in cotone da un lato e lino dall’altro. Una proposta declinata in colori e trame diversi.

Tra le novità, spiega Giovanna Maggia, «c’è il tessuto in nylon leggerissimo tinto filo elasticizzato per un peso camicia, che va a integrare la nostra capsule di tessuti tecnici da giacca presentata da alcune stagioni e che coniuga l’esigenza tecnica con il mondo del fashion».

I tessuti per camiceria sono declinati anche in filati di cotone finissimi lavorati su telai molto sottili per realizzare articoli leggeri e versatili ideali anche per polo e capi leggeri.

«Ci siamo concentrati inoltre sulle felpe e sulle spugne, anche con lavorazioni artigianali di agugliato. E poi c’è il lino con cotone in varie declinazioni o insieme al poliestere per un tessuto strutturato dall’aspetto grezzo».

Ora raccoglie anche i frutti del progetto Magnolab, nato nel distretto biellese e frutto della visione congiunta di maglificio insieme a De Martini Bayart e Textifibra, De Martini, Marchi & Fildi, Filidea, Di.Vé, Pinter Caipo e Tintoria Finissaggio 2000. Un’iniziativa che mira a sviluppare innovazione, ricerca e progetti legati alla sostenibilità e all’economica circolare.

«Siamo risultati primi in Italia nella graduatoria delle proposte ammesse al finanziamento del bando Pnrr previsto per il riciclo tessile – racconta Giovanna Maggia -. Quindi il progetto che abbiamo presentato, mirato alla creazione di impianti pilota incentrati sul recupero di rifiuti tessili e rilavorazioni, che nasceranno in un’unica sede a Cerrione, ha avuto successo. Abbiamo ottenuto tutta la parte finanziabile possibile, ossia 4,9 milioni di euro su un investimento di circa 11 milioni di euro».

Una vittoria che consentirà di accelerare notevolmente il completamento del sito produttivo. «Contiamo di essere pronti entro l’Itma, a giugno, quando presenteremo l’operatività di Magnolab. Il progetto, che si è snodato nel 2022, sarà protagonista di tutto il 2023 e anche degli anni a venire»·

Sempre in un’ottica di sostenibilità, Maglificio Maggia ha aderito a un’altra rete di imprese battezzata Slow Fiber, che ha debuttato nel 2022 ed è il frutto dell’intesa tra Slow Food e un pool di realtà fondatrici, tra cui Oscalito 1936, Tintoria 2000, Olcese Ferrari, Italfil, Remmert, Pattern, Holding Moda e altre.
«Un progetto che presenteremo ufficialmente il prossimo marzo ispirato ai valori di Slow Food, ossia il bello, il buono, il giusto, il pulito e il durevole anche nel fashion», chiarisce Giovanna Maggia.

L’obiettivo comune è divulgare la conoscenza dell’impatto che i prodotti tessili hanno su ambiente, lavoratori, filiera e salute dei consumatori, per promuovere una nuova etica e cultura del vestire e dell’arredare. Presupposti da cui è nato un vero e proprio “manifesto”.

c.me.
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