Dopo l'opening di New York, Caruso apre il suo primo monomarca a Milano, nella neonata via dell'Uomo: 400 metri quadri al civico 4 di via Gesù, ispirati a un teatro "capovolto" e con uno store concept firmato dall'architetto Edgar Vallora.
Il negozio sorge dove nel 1400 c'era l'ingresso principale del Convento delle Suore del Gesù (da lì il nome della strada) e che qualche secolo dopo si è trasformato in uno degli alberghi più chic di Milano, il Four Seasons.
Il motivo ispiratore è il teatro: sfruttando la fuga prospettica che dalle vetrine arriva fino alla fine del negozio, il concept punta su un punto d'osservazione ribaltato, ossia dall'interno del palcoscenico con i suoi macchinari e le sue quinte verso la platea. Un'ottica dunque non da spettatore ma da protagonista.
Il sipario di velluto rosso, aprendosi, lascia intravedere la cavea, ispirata al Teatro Regio di Parma, sbalzata nel legno a bassorilievo, con i palchi illuminati, i lampadari di madreperla, il pubblico dipinto in argento su rame.
Elemento clou, l'opera-installazione commissionata all'artista-ebanista Giuseppe Amato, già legato a Caruso per la tarsia "alla certosina" realizzata per il primo flagship del marchio a New York, intitolata "Sartorial Tree" e ispirata allo scorrere delle stagioni.
Il palcoscenico, le appenderie, ispirate alle incastellature del celebre "Bacno dei Pegni" di Palermo, i mobili contenitori e i complementi d'arredo funzionali sono realizzati in un rovere speciale, che proviene dai tronchi d'albero "morti in piedi", ossia morti di vecchiaia e mai segati, rinforzati con finiture in ferro antico.