Pvh, gruppo proprietario dei marchi Calvin Klein e Tommy Hilfiger, ha archiviato il secondo trimestre dell'anno (terminato l'1 agosto) con ricavi pari a 2,3 miliardi di dollari (circa 1,9 miliardi di euro), in crescita del +46% rispetto ai 1,58 miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro) dello stesso periodo dell'anno precedente. Una performance che ha spinto la società a rivedere al rialzo le previsioni di fine anno.
I ricavi totali di Tommy Hilfiger sono aumentati del 41% a 1,13 miliardi di dollari, rispetto agli 803 milioni di dollari del 2020, mentre le vendite di Calvin Klein sono progredite del 56% nel periodo preso in esame a 922 milioni di dollari, rispetto ai 590 milioni di dollari di un anno fa. Da segnalare un incremento del 47% nel business internazionale e un picco del +75% nella divisione Nord America di Calvin Klein.
Note positive riguardano anche la divisione wholesale di Pvh, con un +77% durante il trimestre anno su anno: una performance trainata dall'Europa. I ricavi totali nel canale digitale - che include l'e-commerce diretto, nonché i siti web di e-commerce di rivenditori terzi - hanno fatto un balzo del 35% anno su anno.
«Ci siamo concentrati su Calvin Klein e Tommy Hilfiger - ha commentato l'amministratore delegato Stefan Larsson, che ha preso le redini del gruppo da Emanuel Chirico a febbraio - . Abbiamo investito sulla forza del business internazionale, ottenendo risultati eccezionali in Europa, continuando parallelamente a rafforzare l'e-commerce, che oggi rappresenta il 25% della nostra attività complessiva ed è raddoppiato rispetto alla pre-pandemia».
Pvh prevede che il turnover del terzo trimestre aumenti dell'11-13% rispetto al terzo quarter del 2020. Per l'intero anno si parla di un +26-28% rispetto al 2020.