Paccanelli rieletto presidente

Euratex presenta la strategia post Covid-19

La scorsa assemblea generale di Euratex ha varato cinque iniziative di intervento per la ripresa del tessile-abbigliamento europeo.

Un settore manifatturiero particolarmente colpito dalle misure di contenimento della pandemia, che realizza un giro d'affari annuale di 180 miliardi di euro e contribuisce con 50 miliardi di euro all'export totale europeo, grazie all'attività di 170mila aziende, che danno lavoro a 1,7 milioni di persone.

L'Euratex presieduta da Alberto Paccanelli (nella foto) punta in primis all'organizzazione di «forniture garantite» e alla costruzione di «catene del valore resilienti» in Europa per i Dispositivi di protezione individuale (Dpi) critici e altri prodotti tessili.

Visto che la forza lavoro del comparto sta invecchiando (il 35% del totale europeo ha più di 50 anni), occorrerà elevare le competenze della forza lavoro attuale e attrarre giovani e professionisti qualificati.

Un altro punto riguarda i tessuti: bisognerà focalizzare gli investimenti su quelli innovativi e sostenibili attraverso partnership fra pubblico e privato a livello comunitario. «Queste partnership - dicono dall'associazione - riuniranno e accelereranno la ricerca, l'innovazione e i test in aree critiche, come il digital manufacturing e le supply chain».

Nei piani c'è anche la realizzazione in Europa di cinque centri di riciclaggio, in prossimità dei distretti tessili e dell'abbigliamento, per produrre materie prime raccogliendo, smistando, trasformando e riutilizzando gli scarti tessili post-produzione e post-consumo.

In ultimo andrebbe promosso il PanEuroMed come ecosistema integrato e sarebbe bene sfruttare le opportunità di mercato derivanti da altri accordi europei. «Il blocco delle merci alle frontiere, effettuato dalle autorità nazionali, non dovrebbe mai più accadere - sottolineano da Euratex -. È fondamentale garantire un commercio libero ed equo per le nostre società».

In base a una simulazione, il tessile-abbigliamento europeo potrebbe perdere 50 miliardi di ricavi nel 2020, a causa della pandemia. Questo va sommarsi a una situazione di difficoltà già evidenziatasi nel corso del 2019. Lo scorso anno, come rilevato da Eurostat, il tessile abbigliamento dell'Ue a 27 Paesi ha mostrato per la prima volta una tendenza negativa dal 2012-2013: -2% per il tessile e -1,3% per l'abbigliamento, rispetto al 2018. L'occupazione ha registrato un calo del 2%.

«Il pacchetto "EU Next Generation" può svolgere un ruolo importante e sostenere l'industria tessile e dell'abbigliamento nella sua ripartenza» afferma Paccanelli, rieletto alla presidenza dall'assemblea generale. I vicepresidenti di Euratex sono Jean-François Gribomont, Gregory Marchant, Hadi Karasu e Bodo Bölzle.

e.f.
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