Per Francesco Tombolini la settimana della moda maschile italiana (Pitti Uomo e la fashion week di Milano) sarà la prima uscita ufficiale da presidente della Camera Italiana Buyer Moda. Operativo da poco più di quattro settimane, il manager ha già individuato le priorità per l'associazione, prima fra tutte favorire la sinergia tra i negozi associati.
«Sfrutteremo economie di scala per la gestione dei negozi», spiega a Fashion il manager in una delle sue prime interviste da presidente in carica.
Tombolini, che in passato ha lavorato per realtà come Yoox e Gucci, ha tutte le intenzioni di gestire la Camera con logiche aziendalistiche: i numeri dell'associazione d'altronde sono da vera multinazionale.
«Ai nostri 107 associati - ricorda Tombolini - fanno capo 274 negozi per un totale di 3.700 dipendenti e oltre 2 miliardi di vendite aggregate».
La gestione dell’e-commerce potrebbe essere uno dei primi terreni dove sperimentare la logica di scala. «Dobbiamo iniziare a pensare come una una blockchain. Solo il 50 % dei nostri associati vende attraverso un proprio canale di vendita online, penso che l'associazione dovrebbe fornire la consulenza necessaria per affrontare al meglio questo canale. Pensare a una piattaforma tutta nostra è prematuro, ma i rapporti con Farfetch andrebbero rivisti»
Anche il sostegno ai giovani talenti rientra nelle prerogative del suo mandato: «Troppo spesso i designer emergenti trovano nella distribuzione una montagna insormontabile da scalare. Dobbiamo fare di più».
Proprio per dare una mano ai giovani stilisti Tombolini ha intenzione di stringere alleanze anche al di fuori della Camera: con i titolari delle showroom multimarca, con Pitti Immagine e con i vertici della Camera della Moda. «Voglio che la mia presidenza sia all'insegna del confronto e dello sharing information».
Il testo integrale dell'intervista è pubblicato su Fashion, datato 9 gennaio 2019 e con due temi forti: Pitti Uomo e Milano Moda Uomo.