Parlano Dell'Acqua e Ortello

«N°21 ha 10 anni e tanto futuro da costruire fra retail e accessori»

Intervista doppia per i 10 anni di N°21 ad Alessandro Dell'Acqua e Roberto Ortello, rispettivamente stilista-fondatore e ceo del marchio. Entrambi si dicono entusiasti del giro di boa, facendo il punto sulle strategie, gli investimenti, il rapporto con i competitor e il quadro macroeconomico.

 

Nello scambio di battute, pubblicato su Fashion del 19 febbraio 2020, Dell'Acqua esprime innanzitutto la sua soddisfazione per essere riuscito a mantenere per tutti questi anni un'integrità nella visione del marchio: «Siamo sempre stati focalizzati su un’identità precisa di femminilità, fatta di una personalità forte. Non aver mai tradito questi elementi ci ha fatto bene, ci ha resi più forti».

 

Tra gli elementi di forza lo stilista cita il controllo dei prezzi, «che è sempre stato un punto chiave del nostro successo ed è merito anche della collaborazione con il socio Gilmar, che produce e distribuisce l'abbigliamento uomo donna».

 

Il resoconto di questi 10 anni è positivo anche per il ceo del marchio:l’espansione retail, il potenziamento di alcune categorie di prodotto, le licenze sono solo alcune delle decisioni strategiche prese recentemente, che stanno dando ottimi risultati.

 

«Solo due anni fa - sottolinea l’a.d. - il nostro business era per il 95% legato al wholesale, ma oggi la cifra è scesa al 75% e anche se questo canale resta prioritario, siamo orgogliosi di quel 20% di vendite generato dai monomarca e di quel 5% che arriva dall’e-commerce diretto», fa il punto Ortello.

 

Ma il bilancio di questi primi 10 anni di collezioni e sfilate è positivo anche nei numeri dell’azienda, arrivata a superare 40 dipendenti, con una rete di 600 clienti nel mondo e una sede da 1.500 metri quadri a Milano. «Inaugurare il nostro quartier generale di via Archimede - riflette Dell’Acqua - è stato il punto di svolta per N°21, perché ha portato sotto lo stesso tetto ufficio stile, comunicazione e commerciale. Abbiamo anche ristrutturato il garage adiacente, che utilizziamo per le sfilate, così lo spazio è diventato il manifesto del carattere distintivo del marchio».

 

Il giro di boa rappresenta un ulteriore punto di svolta: «Oggi - fa il punto Ortello - il nostro primo mercato è la Corea, seguita dal Giappone e dall’Europa, ma la nostra distribuzione è ben equilibrata in tutto il mondo, perché non abbiamo mai voluto insistere su una singola area. La sfida del 2020 si chiama Cina, dove sono previsti investimenti che porteranno a una serie di opening nel secondo quarter, quando speriamo che il coronavirus sia solo un ricordo».

an.bi.
stats