Kipling spinge l'acceleratore sul prodotto e punta a unificare il marchio sotto un'unica visione creativa. Borse e zaini casual sono rivolti al target dei Millennials, mentre si ampliano gli orizzonti con la categoria travel. In Italia si scommette sui pop up store, a quota tre, fra Milano, Torino e Roma. «E abbiamo appena iniziato», raccontano a fashionmagazine.it il marketing director Jürgen Derycke, e il vp&general manager Olivier Gay.
Da ora le collezioni di Kipling, il marchio nato ad Anversa nel 1987 e sotto l'ombrello del gruppo Vf, si caratterizzeranno per un prodotto globale e un team globale, raccontano i due exexutive. «Quindi i mercati lavoreranno insieme in modo ancor più congiunto sotto un'unica visione creativa, anche se rimarranno i prodotti aggiuntivi specifici per i singoli mercati».
Il focus del team creativo oggi sono i Millennials tra i 24 e i 30 anni: «Stiamo estendendo e adattando la nostra offerta di borse e zaini casual, con l'obiettivo di dialogare con un target di persone dinamiche e sempre in movimento ed è per questo che ci concentriamo anche sulla categoria travel - spiega Jürgen Derycke -. Lo stile combinato a un'elevata funzionalità rimarrà nel nostro dna autentico, con l'accento sulla leggerezza, secondo la filosofia "Live Light", che significa prodotti leggeri e versatili per quanto riguarda i tessuti e per l'attitude di chi li porta».
I prodotti di Kipling sono distribuiti in tutto il mondo, con 80 Paesi clienti, 7.500 punti vendita e 436 negozi monomarca, con una presenza suddivisa equamente tra Asia, Europa e resto del mondo. Nel 2018 sono state vendute circa 12 milioni di borse, ovvero circa una borsa ogni due secondi.
Nel 2018 il riposizionamento del marchio ha visto nuove aperture a livello globale, con due store in Messico, uno a Cipro e tre inedite partnership in Italia, a Napoli, Palermo e San Marino.
Vetrine che si affiancano a quelle di Ancona e Andria, ai due monomarca di Milano e Roma e ai pop up di Torino, Roma e, ultimo arrivato, Napoli. Una strategia, quella dei pop up, avviata nel corso del 2018, con l'implementazione del nuovo concept retail, e destinata a continuare, come sottolineano i due executive di Kipling. Nel Bel Paese il brand conta anche 13 shop in shop, 350 negozi wholesale, cinque door all'interno di Rinascente e 17 da Coin.
«L'Italia è sempre stata un mercato importante per il brand, oltre che un laboratorio di nuove tendenze - sottolinea Olivier Gay -. Ci concentriamo sia offline che online, con il nostro business Kipling.com.
A proposito di online, l'e-business è il settore in più rapida crescita e una parte importante del business del brand, di cui vale circa un terzo. «Pensiamo prima di tutto in digitale, ma con una vera e propria mentalità omnicanale - raccontano i due manager -. Sappiamo che i negozi aiutano ad indirizzare il business verso l’online e viceversa. Avere una chiara presenza online aumenta l’awareness del brand e del prodotto, incrementando il traffico verso i negozi. Avere una visione omnicanale ci rende forti».
Per il futuro Jürgen Derycke e Olivier Gay hanno molti progetti, a partire da due iniziative imminenti: «Alla fine di marzo ci trasferiremo in un nuova sede ad Anversa, la città in cui è nato il brand 32 anni fa. E questa primavera apriremo una nuova showroom digitale a Londra, dove permetteremo ai nostri clienti e influencer di sperimentare pienamente il nostro brand e le nostre borse».
Nella foto, da sinistra, Jürgen Derycke, marketing director e Olivier Gay, vp&general manager di Kipling.