Parte bene anche giugno

H&M in netto recupero fra marzo e maggio

Nel secondo trimestre fiscale terminato in maggio, il gruppo svedese H&M ha registrato un aumento delle vendite del 62% a 46,5 miliardi di corone (circa 4,6 miliardi di euro). Senza tenere conto dei cambi, la crescita risulta del 75%, rispetto all’analogo periodo del 2020.

All’inizio del secondo quarter risultavano temporaneamente chiusi circa 1.300 store del corposo network della società del fast fashion (circa 4.900 in 74 mercati), mentre alla fine erano 140 le chiusure.  

Gli analisti sentiti da Refinitiv si aspettavano in media un incremento delle vendite del 66%.

«Man mano che le vaccinazioni procedono, in un certo numero di mercati gli store hanno riaperto e la ripresa di H&M continua», hanno spiegato dall’azienda che controlla pure marchi come Cheap Monday, Cos, Monki, Weekday e & Other Stories.

Anche se i negozi fisici hanno riaperto, le vendite online hanno continuato a performare molto bene e questo significa, secondo il management, che i consumatori apprezzano le collezioni e comprano usando il canale che preferiscono.

Da Stoccolma fanno inoltre sapere che le vendite dall’1 al 13 giugno sono aumentate del 35% in valute locali, rispetto a una anno prima e risultano in crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019 (nella foto, uno store H&M a Miami).

e.f.
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