Nei primi tre mesi del 2022 i ricavi consolidati di
Tod's hanno raggiunto i 219,6 milioni di auro, in aumento del 23% rispetto al primo trimestre 2021 (+20% a cambi costanti). A livello di mercarti, il gruppo è cresciuto del 17% sul mercato domestico, del 27% nel resto d’Europa (a valute invariate) e del 59% nelle Americhe. In Greater China, attualmente il maggiore mercato, si nota l’effetto dei rigidi lockdown: +2% senza l’effetto cambi. Nel resto del mondo la crescita è stata del 43%, grazie soprattutto al buon andamento in Giappone e Corea.
Nel commentare i risultati, il presidente e ceo
Diego Della Valle ha evidenziato la «solida crescita a doppia cifra dei ricavi, che sono tornati a valori superiori a quelli pre-pandemia». «I primi due mesi - ha spiegato - hanno avuto un andamento molto buono per tutti i nostri marchi, in tutto il mondo, a conferma del grande apprezzamento dei clienti per la creatività delle nostre collezioni e la qualità dei nostri prodotti. Marzo ha risentito del rallentamento che ha registrato il lusso nel mercato cinese, per le nuove e rigide restrizioni imposte dal governo, per fronteggiare i nuovi casi di Covid in diverse città. Siamo in attesa della riapertura dei negozi per tornare a crescere anche su questo mercato».
Della Valle ha affermato che l’obiettivo della società è concentrarsi sul dare il «massimo valore patrimoniale ai brand».
A livello di singoli marchi, Tod’s ha totalizzato un incremento del 33%, senza l’effetto valute, a 104,6 milioni.
Roger Vivier (nella foto) ha raggiunto i 52,4 milioni, in progresso del 4% per effetto della forte esposizione alla Cina. Il terzo maggiore brand per fatturato,
Hogan, ha totalizzato 51,6 milioni di vendite (+15%), mentre
Fay ha raggiunto i 10,9 milioni (+20%).
Poco prima delle 12 il titolo Tod’s registra un calo del 7,55% a Piazza Affari, al prezzo di 31, 10 euro per azione. In calo anche l’indice Ftse Mib, che accusa un -1,9%.
e.f.