Uno degli stand più grandi in Fortezza da Basso è quello di
People of Shibuya.
Angelo Loffredo, direttore creativo e co-founder, commenta la presenza in fiera: «
Pitti 100 è un forte segnale di ripartenza - dice -. Ci siamo sempre stati e abbiamo voluto esserci ora, anche per dare un messaggio ai clienti, in uno spazio raddoppiato rispetto al passato e con un'immagine nuova, ispirata al viaggiatore del domani con una scenografia futuristica».
Il brand ha pensato anche a chi non ha potuto venire, collegando i responsabili marketing con le showroom estere tramite iPad e partecipando in contemporanea a
Pitti Connect.
La pandemia non ha fermato i progetti: «Al contrario, ci ha insegnato che noi aziende dobbiamo tornare a essere driver del mercato, senza subirlo in maniera passiva».
Una convinzione che si concretizza in una serie di progetti che hanno visto la luce proprio durante la manifestazione fiorentina, a partire dall'estensione della linea al femminile, «finora gestita dallo stesso ufficio stile e prodotto dell'uomo, ma disegnata dalla SS22 dallo studio
Dresstail di
Silvia Pacher e
Mauro Soffià. Un investimento il cui obiettivo è portare i ricavi della donna, finora piuttosto marginali, a un 40% del giro d'affari totale in due o tre stagioni».
Loffredo si sofferma inoltre sulla
Denim Style Edition, la prima collezione in tela blu di People of Shibuya, curata da
Piero Turk, tra i massimi esperti del settore. La partnership coinvolge
Candiani, fornitore di tessuti di alta gamma, e la veneta
Giada per la produzione.
Il risultato sono capi made in Italy, che oltre al classico tessuto cimosato utilizzano il cotone premium, organico e certificato
Gots, composto da un elastomero biodegradabile al 100% di origine vegetale, nobilitato da finissaggi idrorepellenti. I processi di lavorazione e i lavaggi sono pensati per risparmiare acqua ed energia. Tra i dettagli spiccano le tasche
Rfid Blocking Protection, che schermano le carte di credito contro il furto di dati sensibili.
«La
Denim Style Edition è nata perché siamo convinti che si possa fare tutto, se si hanno le competenze e soprattutto le eccellenze - osserva il co-fondatore e art director -. Piero è uno dei 50 uomini più influenti al mondo nel settore, grazie alla sua lunga esperienza, e Candiani una delle aziende più autorevoli nella produzione di denim».
Un'altra novità è la
All-Black Capsule (nella foto), disegnata in collaborazione con
Joe Amoruso e ispirata a un concetto di urban active. Tra i pezzi chiave le giacche varsity, i gilet, i windbreaker anche
packable, i tech pant con cintura regolabile e i modelli 4-pocket con costruzione cargo. Si fanno notare i particolari, come il patch logo catarifrangente, le zip idrorepellenti e le tasche termosaldate.
«Il target è sempre il viaggiatore ma più giovane, più veloce e con un gusto e una sensibilità più metropolitane - informa Loffredo -. Un cliente pioniere, per così dire, che percorre strade meno convenzionali».
Passando dal prodotto alla distribuzione, «lavoriamo a un nuovo concept per lo sviluppo dei corner e del nostro primo flagship a Milano
(attualmente il marchio è 100% wholesale, con la presenza il 641 negozi multibrand, di cui 468 in Italia, ndr). E stiamo stravolgendo la nostra filiera produttiva, per poterci allontanare dalle consegne canoniche e offrire più drop stagionali, con prodotti interessanti e costantemente rinnovati».
Niente e-commerce per ora, ma Loffredo ci sta ragionando: «Siamo una realtà giovane e finora abbiamo preferito concentrarci sulla definizione della nostra brand identity. Stiamo lavorando affinché il passaggio all'e-commerce possa essere gestito internamente e non da una piattaforma esterna, perché il vero valore di questa operazione non sarà il fatturato che genererà, ma i dati che riusciremo a ottenere. Raccogliere i feedback dei consumatori finali sarà come avere dei consulenti in ogni area o Paese, in modo da sapere con precisione cosa vuole il pubblico».
a.b.