Un nuovo ufficio di rappresentanza in via Bellini, nel cuore di Milano: il 2019 si apre con un importante investimento per Gimel, l’azienda pugliese del childrenswear che ha messo il turbo ai piani strategici, da quando a fine 2018 è passata sotto il controllo della società di investimenti Italglobal Partners-Igp.
«Il 2019 è stato un anno proficuo, nel corso del quale sono state create sinergie importanti e sono state definite chiare strategie di sviluppo aziendale», racconta a fashionmagazine.it l'a.d., Alberto Dalena (nella foto), a capo del gruppo da 21,5 milioni di euro nel 2018, che produce su licenza le collezioni Philosophy di Lorenzo Serafini, Elisabetta Franchi La Mia Bambina, Dondup e Roberto Cavalli Junior.
Etichette a cui si aggiunge la scommessa con la label Le Petit Coco, acquisita lo scorso anno, «in cui Gimel ha riversato i valori che la contraddistinguono, come sostenibilità, unicità, funzionalità e made in Italy».
Nello spazio milanese di via Bellini 11, che si inaugura il 22 gennaio, saranno riunite le linee in capo allo specialista della moda bimbo, che in questo momento fa leva sulla multicanalità e sull’internazionalizzazione: «Stiamo lavorando alla modernizzazione degli strumenti informativi per agevolare clienti e agenti», spiega Dalena. In parallelo l’azienda si mette in gioco sul fronte B2C e studia per l’anno in corso la realizzazione di un portale web.
Intanto si ampliano gli orizzonti oltreconfine: oggi l’export vale il 30% del turnover, ma l’apertura della showroom milanese fungerà da volano per un ulteriore sviluppo, insieme a «un investimento significativo nella struttura commerciale in termini di mezzi e risorse umane».
Tra gli obiettivi c’è la Cina, ma «l’attenzione verso questo mercato non distoglierà dai Paesi in cui Gimel ha da sempre avuto un ruolo strategico, ossia Paesi Arabi e Russia», puntualizza Dalena, che allo stesso modo continua a tenere le antenne ben puntate sull’Italia.
In questo momento Gimel è impegnata a realizzare iniziative che rendano l’impatto produttivo il più possibile carbon free e meno inquinante: «Lavoriamo prevalentemente con partner produttivi che distano in media 30 chilometri dal nostro stabilimento - conclude Dalena -. Inoltre da anni ci avvaliamo di pannelli solari in grado di produrre quasi tutta l’energia necessaria alle nostre attività. Infine utilizziamo materiali di imballaggio riciclati e promuoviamo iniziative che possano condurre a prodotti a basso consumo di risorse idriche».