Nella giornata conclusiva di Pitti Uomo gli organizzatori tracciano un bilancio sulle presenze, in base ai dati aggiornati a ieri sera, 14 giugno: l'affluenza finale dovrebbe superare le 19mila presenze, con impennate del 24% dagli States e del 30% dall'India. In lieve calo (intorno al -2,5%) gli ingressi dall'Italia.
Il comunicato ufficiale parla di ottime performance anche dalla Germania, in testa alla classifica compratori, e si difendono bene anche Regno Unito (+6%), Olanda (+13%), Francia (+6%) e Canada (+11%). Quasi raddoppiata la cifra dei compratori provenienti da Hong Kong, mentre arretrano leggermente le adesioni da Giappone, Spagna, Cina e Svizzera.
In complesso, i visitatori della rassegna fiorentina dovrebbero superare ampiamente le 30mila unità. A livello di compratori, è probabile che si raggiunga una sostanziale stabilità con l'edizione di un anno fa, che era stata archiviata con 19.400 retailer.
Raffaello Napoleone, a.d. di Pitti Immagine, ribadisce che al salone sono intervenuti i decision maker di tutti i più importanti negozi e department store internazionali. «Pitti Uomo - afferma - ha confermato il ruolo di punto di riferimento globale per il lifestyle, lo scouting di qualità e il lancio worldwide di nuove tendenze e progetti moda».
I portavoce di Pitti Immagine si soffermano anche sugli ottimi riscontri a livello di social media: i quattro giorni della kermesse hanno generato 35mila post e 7 milioni di interazioni. Instagram, la fonte con il più alto numero di post, ha fatto il pieno di interazioni (97%). L'hashtag più popolare è stato #PittiUomo, con 29mila menzioni (fonte Launchmetrics).