Dopo avere detto addio al marchio Woolrich, che ha ceduto di recente al fondo lussemburghese L-Gam, Cristina Calori torna a concentrarsi su Wp Lavori in Corso, il suo scrigno dei marchi scoperti in giro per il mondo, da Barbour a Baracuta, da Blundstone a B.D. Baggies e Deus ex Machina. Un pool di etichette riunite nel grande stand al padiglione delle Ghiaia, dove fino allo scorso giugno era protagonista Woolrich.
«Siamo tornati a essere un’azienda a conduzione famigliare, una realtà snella e veloce, con grandi margini di crescita, che impiega 30 persone e a cui fanno capo 12 negozi nelle maggiori città italiane, di cui otto Wp Store, una vetrina Baracuta e tre Barbour store - racconta Cristina Calori -. Continuiamo a lavorare ai tanti marchi che abbiamo già e proseguiamo la nostra tradizione, che consiste nello scoprirne di nuovi».
A questa edizione del salone uno spazio speciale nello stand è riservato a Barbour, distribuito in Italia da Wp, che festeggia il 125esimo anniversario del suo giaccone cerato, diventato un capo iconico dell’abbigliamento casual, evoluto nel tempo in una collezione di total look completa per uomo, donna e bambino (si veda l’intervista a Helen Barbour pubblicata nel numero 1 di Fashion del 7 gennaio).
Tra i focus di Cristina Calori in questo momento c’è Baracuta, il marchio inglese di proprietà di Wp, che punta a intensificare il dialogo con il target dei Millennials, facendo leva sui modelli iconici G9, G4 e G10, che evolvono in versione contemporanea, arricchiti di nuovi dettagli e funzionalità, con grande attenzione alla ricerca nei materiali.
Come il G9, che per il prossimo inverno si rinnova nelle versioni con collo staccabile, con interni in ecopelliccia o in versione shetland. «Particolare attenzione sarà rivolta all’internazionalizzazione della label, che comincia a dare grandi soddisfazioni sui mercati esteri», sottolinea Calori, che prima o poi amplierà gli orizzonti con il womenswear (nella foto, il modello Hardy Anorak del brand, rivisitazione del G4).
Da scoprire ancora in stand il mondo surf-bike di Deus ex Machina, distribuito in Italia, gli stivaletti australiani Blundstone, venduti in Italia, Svizzera e Spagna e le camicie americane B.D. Baggies, di cui Calori detiene la proprietà. Appartengono all’imprenditrice anche Avon Celli Cashmere e il brand di capispalla Spiewak, per il momento congelati. C’è di che sbizzarrirsi, insomma, al netto di nuove acquisizioni.