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Harmont & Blaine: il bassotto corre verso i 100 milioni

Harmont & Blaine chiude un anno in positivo e riconferma l’obiettivo internazionalizzazione per il 2019. Nei 12 mesi il marchio del Bassotto ha totalizzato ricavi per 93 milioni di euro, in salita dell’8,5% sull’anno precedente.

«I risultati avrebbero potuto essere ancora migliori, ma purtroppo la situazione geopolitica ha condizionato le vendite», racconta Corrado Masini, global brand director e cco di Harmont & Blaine, che però esprime ottimismo per il 2019, in linea con il nuovo progetto di capsule collection all’insegna del colore, presentato a Pitti Uomo e battezzato Rainbow Project.

«Puntiamo sempre di più su collezioni casual e fresche, convinti che sia questa la cifra creativa su cui puntare», conferma il manager, attribuendo a questa scelta la popolarità del brand guidato da Paolo Montefusco, attuale ceo.

I 100 milioni di euro sono a portata di mano e il traguardo potrebbe essere raggiunto già quest’anno: «Per il 2019 puntiamo a un tasso di crescita maggiore rispetto al 2018», ammette Masini, che anticipa i numerosi progetti in rampa di lancio sul fronte retail tra Asia ed Europa.

«Continua il rafforzamento della Cina, dove abbiamo debuttato due anni fa - anticipa il manager - e nel 2019 prevediamo tre importanti new opening. Ma anche l’Europa resta per noi un mercato chiave».

I negozi in Francia sono da poco saliti a quota sei, con l’aggiunta di Lione e Marsiglia, mentre in Spagna prosegue a gonfie vele la collaborazione con El Corte Inglés.

«A fine 2018 - fa il punto Masini - erano 22 gli shop in shop presenti all’interno dei grandi magazzini e contiamo di aggiungerne altre cinque nel corso di quest’anno».

Nuovi opening previsti anche in Messico e in Turchia, con il canale retail che non distoglie il marchio del bassotto dal prendersi cura del wholesale e dell’e-commerce, in crescita.

 

an.bi.
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