Presentato ieri al Mise il Piano Industriale di
Brioni. La realtà del menswear controllata da
Kering, alla presenza dei rappresentanti del Ministero del Lavoro, della
Regione Abruzzo, della
Regione Lombardia e delle segreterie nazionali e territoriali delle sigle sindacali rappresentate in azienda, ha presentato le linee guida strategiche e le attività operative per il periodo 2021-2025.
Un piano che punta su uno sviluppo del brand «negli accessori e in nuove categorie di prodotto, con focus sul leisurewear high-end, per allargare la base clienti e le occasioni di consumo», come spiega una nota della società.
Prevista un’ottimizzazione degli investimenti in comunicazione e dei canali distributivi, ma anche «una forte razionalizzazione dei costi di struttura e una riorganizzazione della matrice produttiva», che secondo Brioni risponde alla profonda trasformazione subita nel corso degli ultimi anni dal mercato dell’abbigliamento formale di fascia altta, aggravata dalla situazione pandemica in corso.
«Tale scenario – spiega – determina per tutti i player del settore il permanere di un eccesso di capacità produttiva e un insostenibile squilibrio dei costi industriali», che nel caso della società mira a concretizzarsi con un percorso di interventi di ridimensionamento dei siti produttivi di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova, nel Pescarese, che attualmente contano su un organico di oltre mille lavoratori.
Circa 320 i lavoratori tra diretti e indiretti di produzione coinvolti nei tagli, ai quali Brioni garantisce di mettere a disposizione «ogni più opportuno strumento per ridurre, quanto più possibile, il conseguente impatto sociale, comprese misure per il reimpiego».
Brioni parla di una «sofferta decisione», sottolineando l’intenzione di non voler procedere per via unilaterale, ma in una logica di «confronto costruttivo e di dialogo con le organizzazioni sindacali e con tutte le parti».
Immediata la reazione del sindaco di Penne,
Mario Semproni, che ha definito il Piano Industriale presentato da Brioni «una doccia fredda per la comunità vestina».
«Il ridimensionamento dei siti produttivi di Penne, Montebello di Bertona e Civitadella Casanova, scelta che prevede 320 esuberi – ha detto il primo cittadino - è inaccettabile».
«Sarà nostra priorità – ha aggiunto
Gilberto Petrucci, assessore comunale alle attività produttive – attivare ongi utile strumento per salvaguardare i lavoratori. Abbiamo chiesto un incontro all’amministratore delegato di Brioni,
Mehdi Benabadji (nella foto),
per conoscere il nuovo piano industriale e scongiurare il taglio di posti di lavoro».
a.t.