Si attesta a 361,5 milioni l’utile 2019 di Moncler, in aumento del 9% rispetto all’anno prima. ll dividendo proposto ai soci sarà di 0,55 euro per azione, dai 0,4 euro del 2018.
Nell’anno l’ebit della società ha raggiunto i 475,4 milioni, in crescita del 14,7% e con un’incidenza sui ricavi del 29%. I dati escludono per il confronto con il 2018 gli effetti dell’Ifrs 16, la nuova disciplina per la contabilizzazione dei leasing in vigore dal 2019.
L’ebitda adjusted (prima dei piani di incentivazione azionaria) ha totalizzato 574,8 milioni (+14,8%), dopo che i ricavi sono aumentati del 15% a 1,63 miliardi di euro (+13% a cambi costanti).
A livello geografico, il gruppo dei piumini di alta gamma ha registrato un +10% in Italia, che rappresenta l’11% circa del mercato. In Emea l’incremento delle vendite è stato del 14% a cambi costanti, mentre nelle Americhe Moncler ha registrato un +11%.
Asia e resto del mondo, che rappresentano la quota maggiore (43,9%) dei ricavi del 2019, hanno messo a segno un +13% a valute invariate, trainato dalla Cina continentale seguita dalla Corea, «entrambe in ulteriore accelerazione nell’ultimo trimestre», come specificano dall’azienda.
Si sa inoltre che il trend in Giappone è stato «molto positivo», nonostante l’aumento dell’Iva, e che Hong Kong ha mantenuto un andamento negativo, per effetto delle proteste antigovernative e del calo dei turisti.
«Considerata la gravità della situazione attuale, legata agli effetti economico-sociali del coronavirus e l'incertezza relativa alla durata dell’epidemia, è difficile oggi fare previsioni sugli impatti nell’esercizio 2020», ammettono dalla società.
Intanto il management ha intrapreso azioni per proteggere il gruppo e mitigare possibili effetti negativi: «Sono state intraprese azioni per rinviare alcuni progetti e investimenti mantenendo solo quelli essenziali per continuare a rafforzare il brand Moncler».
Come riporta Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, interpellato su eventuali operazioni straordinarie, il presidente e ceo Remo Ruffini ha ribadito che al momento «niente è sul tavolo».
Gli analisti hanno chiesto se sono possibili fusioni e acquisizioni, vista anche la forte liquidità del gruppo, di quasi 700 milioni di euro. «Come avevo già detto a dicembre - ha risposto Ruffini - abbiamo contatti con molte persone e ci sono diverse possibilità, ma al momento niente è sul tavolo. Non c’è nessuna trattativa. Ovviamente, come gran parte delle aziende del nostro settore, teniamo buoni rapporti con altri gruppi».
Le preoccupazioni sugli effetti del coronavirus e il calo di appeal speculativo si fanno sentire sulle quotazioni del titolo Moncler, che in chiusura di seduta perde il 2,7% a Piazza Affari, mentre il Ftse Mib sale dello 0,74% (nella foto, alcune proposte della Moncler Pierpaolo Piccioli Collection per Moncler Genius).