Pellemoda (azienda da 35 milioni di ricavi nel 2022, che produce abiti in pelle e in tessuto per conto dei grandi marchi internazionali) ha rilevato Second Skin, una piccola realtà che l’anno scorso ha fatturato 770mila euro, attraverso la newco Laboratorio Pellemoda.
Obiettivo primario dell’operazione è assicurarsi i 30 addetti che lavorano per Second Skin, capaci di cucire capi in pelle e shearling e rafforzare così la capacità produttiva di Pellemoda.
«Siamo molto contenti di questa acquisizione e di portare in house un'ulteriore specializzazione: una soluzione per ovviare alla mancanza di manodopera e aumentare la nostra capacità produttiva», dicono Azzurra e Giampaolo Morelli, ceo della società fondata a Vinci, ma con sede a Empoli.
Gli investimenti in forza lavoro non si esauriscono con questa operazione. Con il 2023 - che si prospetta per il gruppo come un anno di significativo sviluppo, dopo un 2022 già di forte crescita (ai 35 milioni di euro di fatturato di Pellemoda vanno aggiunti i 32 milioni di Hostage, divisione di capi in tessuto) - l’azienda della famiglia Morelli prevede l’assunzione di almeno altri 10 dipendenti nel breve periodo, per rafforzare la struttura di laboratorio di capi in pelle attraverso la neocostituita Laboratorio Pellemoda.
Il deal Pellemoda-Second Skin si inserisce in uno scenario generale che vede i terzisti dei grandi marchi del lusso impeganti nel rafforzarsi attraverso l’integrazione verticale. Un processo accentuato dalle difficoltà post-Covid nel reperire competenze e componenti, che sta determinando una profonda riorganizzazione nell'industria della moda.